Purem, sciopera il 100% dei lavoratori 

No allo spostamento della produzione in Romania. Quaresimale: «Pronto a convocare un tavolo di trattativa in Regione»

CASTELLALTO. Il cento per cento degli 80 dipendenti della Purem, compresi i 40 interinali, ha aderito ieri allo sciopero di otto ore indetto la settimana scorsa dopo che la multinazionale tedesca Eberspecher, proprietaria dell’azienda di Villa Zaccheo che produce tubi di scappamento, ha risposto picche all’invito del presidente della Provincia Camillo D’Angelo, che aveva convocato un tavolo nel quale discutere del piano di delocalizzare la produzione in Romania. «Quest’adesione totale è molto significativa», dice Natascia Innamorati della Fiom Cgil, «della rabbia e della preoccupazione dei lavoratori di uno stabilimento che non è in crisi, anzi va benissimo, ma rischia di chiudere semplicemente perché ormai nell’automotive l’unico risparmio è sulla manodopera, e in Romania il lavoro costa meno». «Questi lavoratori sono stati spremuti come limoni», aggiunge Marco Boccanera della Fim Cisl, «per raggiungere un fatturato enorme, e ora la proprietà rifiuta anche di sedersi a un tavolo a parlare. Un diniego offensivo per i dipendenti e per le istituzioni».
Ieri mattina, davanti ai cancelli della Purem, oltre a lavoratori e sindacalisti c’erano anche diversi politici del territorio. A partire dall’assessore regionale al lavoro Pietro Quaresimale, che ha dichiarato: «Come Regione ho intenzione di convocare a breve un tavolo istituzionale per accertare i margini di movimento di una vertenza che si preannuncia difficile, alla luce anche decisione della proprietà di disertare il tavolo vertenziale convocato dalla Provincia di Teramo. In ogni caso la Regione farà la sua parte mettendo in campo ogni azione di sua competenza». Il presidente della Provincia D’Angelo ha dichiarato di aver preparato una risposta di fuoco alla Eberspecher, ma i sindacalisti del settore metalmeccanico sono scettici sulla possibilità di avviare una trattativa con una multinazionale che sul territorio non ha un volto e comunica in modo stringato e distaccato dalla Germania.
Una cosa è certa, il caso della Purem è ritenuto dagli addetti ai lavori solo la punta dell’iceberg. Natascia Innamorati dice: «Noi sindacati l’allarme lo avevamo già lanciato da tempo. L’automotive teramano conta 3.500 occupati e se l’Italia, ma anche l’Europa, continuano a non avere una politica industriale per questo settore ci aspettiamo altri casi come quello della Purem».
Nello stabilimento di Villa Zaccheo da oggi si torna al lavoro, ma i dipendenti sono in stato di agitazione e c’è il blocco degli straordinari. All’orizzonte si profila un mega sciopero di tutta la cosiddetta “valle del tubo”.(d.v.)
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