Puzza a scuola, per il Comune due aule su tre possono riaprire

Roseto, è questa la conclusione del tavolo tecnico. La classe quarta A resterà chiusa fino a quando non saranno resi noti i risultati delle analisi. I genitori insistono: «Vanno trasferiti tutti gli alunni»

ROSETO. «Le due aule che furono precauzionalmente chiuse e che sono state oggetto di interventi da parte dell’amministrazione comunale possono essere riaperte, mentre l’aula della 4ª A resterà precauzionalmente chiusa in attesa dei risultati degli ultimi prelievi». Sono le conclusioni cui è giunto il Comune al termine del tavolo tecnico che si è tenuto ieri mattina nella sala giunta per parlare della situazione della scuola Maria Schiazza di via Veronese. All’incontro hanno preso parte il sindaco Enio Pavone; Fabrizio Fornaciari e Alessandro Recchiuti, assessori all’ambiente e alla pubblica istruzione; il dirigente comunale Marco Scorrano; i tecnici dell’Arta; alcuni dirigenti della Asl di Teramo; la preside della scuola, Maria Gabriella Di Domenico, il responsabile della sicurezza, i rappresentanti d’istituto e, «su loro richiesta», come si sottolinea nel documento del Comune, i consiglieri di opposizione Teresa Ginoble e Massimo Bianchini. Oggetto del contendere una misteriosa puzza che si avverte all’interno di tre aule, di cui non si riesce a capire l’origine nonostante i ripetuti controlli iniziati lo scorso aprile dopo le prime denunce. L’ultima delle quali risale a giovedì della scorsa settimana: ne è scaturito un nuovo accertamento della Asl, la cui incaricata ha riferito di aver avvertito un malore subito dopo essere stata in una delle classi per il sopralluogo, e quest’aula è stata sigillata subito dopo.

Alcuni genitori chiedono a gran voce all’amministrazione comunale di «limitare il disagio alla popolazione scolastica e alle rispettive famiglie» e di raggiungere «soluzioni partecipate e condivise, in ogni caso risolutive della questione». In altre parole: se non si trova una risposta allo strano fenomeno, sia trasferita altrove l’intera scuola. Di diverso avviso l’amministrazione comunale, che ha invece deciso di riaprire le due aule da cui si è iniziato ad avvertire la strana puzza, tenendo chiusa solo la 4ª A, cioè quella sigillata la scorsa settimana, in attesa di conoscere i risultati delle analisi effettuati dalle autorità pubbliche competenti.

Intanto un gruppo di genitori ha iniziato una colletta con l’obiettivo di mettere insieme i soldi necessari per richiedere ulteriori analisi da far effettuare questa volta a dei laboratori privati in modo da poter confrontare i risultati. «Nel frattempo i nostri figli dovranno continuare a subire i disagi patiti negli ultimi anni», sbotta un genitore, «quali turnazioni pomeridiane, svolgimento delle lezioni in corridoi e palestra, spostamenti dapprima nella struttura di via Milli e successivamente in via D’Annunzio. Ma quello che ci preme maggiormente è la loro salute, pertanto crediamo che la soluzione giusta sia quella di spostare la scuola, almeno fino a quando non sarà accertata la natura e l’origine del cattivo odore».

Federico Centola

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