Rabbuffo: da cinque anni questa città è bloccata

8 Maggio 2014

Il candidato sindaco attacca l’amministrazione uscente e presenta il programma «Dobbiamo ripartire dalle nostre eccellenze» e critica la gestione dei rifiuti

TERAMO. “Facciamone un capolavoro”. E’ lo slogan dedicato alla città con cui Berardo Rabbuffo presenta il suo programma. Il candidato sindaco di Libera Teramo, Centro democratico e Liberali punta su ricerca, produttività, turismo e scelte urbanistiche che consolidino l’ossatura urbana del centro e delle frazioni. «Per cinque anni la città è rimasta bloccata», esordisce, «l’amministrazione non è riuscita a fare neppure gli asfalti elettorali». La prospettiva indicata dal candidato è di far uscire il Comune dal ruolo di «centro di potere autoreferenziale» in cui è stato relegato nell’ultimo periodo per riportarlo nella dimensione di guida nel rilancio del territorio.

«Dobbiamo ripartire da ciò che abbiamo d’importante», spiega, «e dalle eccellenze presenti». Cultura e ricerca vanno potenziate attraverso la valorizzazione di università, ospedale, zooprofilattico, osservatorio astronomico e istituto Braga. «Mettiamo a sistema tutte queste risorse», afferma Rabbuffo, «utilizzando al meglio le competenze di centinaia di ricercatori e studiosi che lavorano nella nostra città». Dal confronto con i cittadini nasceranno gli interventi di recupero dell’ex manicomio, da destinare in parte all’ateneo, del teatro romano, del teatro comunale, che Rabbuffo non vede nell’edificio dell’ex Oviesse perché troppo piccolo, e dell’area del vecchio stadio, che potrebbe anche ospitare la nuova sede unica degli uffici comunali ma per la quale sarebbe anche ipotizzabile un referendum popolare.

Il candidato sindaco propone un «piano per il commercio», che sostenga le attività del centro storico attraverso riqualificazione urbana, manifestazioni che lo rendano vitale e semplificazione delle procedure burocratiche. Rabbuffo vede il turismo strettamente legato all’enogastronomia con l’esaltazione delle tipicità teramane come la docg del Montepulciano, l’olio, i formaggi e i salumi. «In questa cornice», osserva, «il castello Della Monica potrebbe diventare la sede dell’enoteca regionale dove degustare i nostri prodotti tipici». L’attenzione alle aziende, ai commercianti e alle famiglie si concretizzerà anche con una serie di sgravi e agevolazioni fiscali relativi alla detassazione delle insegne, dell’occupazione di suolo pubblico e soprattutto tramite il dimezzamento della tassa sui rifiuti. «Questo obiettivo è possibile ripensando del tutto la raccolta differenziata», tiene a specificare Rabbuffo, «che nel porta a porta ha un’applicazione inutile e costosa»,mentre sarebbe sufficiente, sostiene, un metodo di separazione del pattume in secco e umido. Rabbuffo respinge l’idea dell’impianto di trattamento e riciclo dell’indifferenziato caldeggiata dal sindaco uscente Brucchi: «Cos’è il progetto Vedelago? C’è qualcosa di concreto?Anni fa avevamo puntato sul bioessiccatore ma sono iniziati gli imbrogli».

Gennaro Della Monica

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