Radioterapia al top a Teramo: arriva la nuova macchina anti-cancro

Aggiudicata la gara per sostituire il vecchio acceleratore lineare del 2001 con uno dei più moderni: costerà più di 3 milioni

TERAMO. Nuovo acceleratore lineare, è cosa fatta. Una settimana fa la Asl ha concluso la gara d’appalto per la fornitura del nuovo macchinario anti-cancro. La gara se l’è aggiudicata l’Ati (associazione temporanea d’impresa) Varian medical System Italia-Morviducci srl. Sarà dunque la Varian a fornire il macchinario che manderà definitivamente in pensione il vecchio “Primus Siemens” acquistato dalla Asl nel 2001.

Il nuovo acceleratore lineare costerà 3 milioni 300mila euro (Iva inclusa). Trascorsi 35 giorni dalla data della delibera, la Asl potrà dare inizio ai lavori per l’installazione del macchinario. Secondo le previsioni dureranno 105 giorni. Bisognerà potenziare il bunker già esistente in cui c’è il vecchio Siemens, per adeguarlo alla potenza, molto superiore, del nuovo acceleratore. Ultimati questi lavori, serviranno un altro paio di mesi per la dosimetria – cioè per calibrare la macchina – effettuata dall’equipe di Giovanni Orlandi, direttore dell’unità complessa di fisica sanitaria.

Al Mazzini arriverà “Truebeam”, la nuova generazione del “Trilogy”, sempre della Varian, che è il secondo acceleratore lineare in funzione da fine ottobre del 2014 al Mazzini. “Truebeam” è un macchinario di nuovissima generazione, finora attivo solo in quattro-cinque ospedali in Italia.

«Con questo acceleratore», commenta soddisfatto Carlo D’Ugo, primario della radioterapia dell’ospedale di Teramo, «si chiude il cerchio: ora il centro avrà a disposizione due macchinari di altissimo livello. Nel nuovo acceleratore il lettino robotico, collegato al computer, si muove e ci permetterà di centrare ancora meglio la malattia, di seguirla con gli spostamenti del lettino. Ci consentirà, fra l’altro, di effettuare anche i trattamenti di stereotassi, dando cioè dosi altissime su volumi molto piccoli come ad esempio su piccoli tumori cerebrali o polmonari».

Tutto questo è stato possibile grazie alla sensibilità dei vertici della Asl, in particolare del direttore generale Roberto Fagnano, che sin dal suo arrivo si era impegnato a risolvere il problema delle lunghe liste dei malati di cancro in attesa di radioterapia e delle frequenti rotture del vecchio Siemens.

L’ultimo sacrificio ci sarà appunto quando inizieranno i lavori per smontare il vecchio Siemens: per qualche mese il Mazzini tornerà ad avere un solo acceleratore lineare e quindi il numero di trattamenti scenderà. «Ci sarà da stringere i denti in questi mesi quando avremo un solo acceleratore», conferma D’Ugo. Ma il gioco vale la candela.

Attualmente all’ospedale di Teramo si fanno una cinquantina di trattamenti al giorno, con entrambi i macchinari. I pazienti arrivano da tutta la regione, e anche oltre. Probabilmente, fra lavori e prove dosimetriche, il nuovo acceleratore entrerà in funzione non prima di marzo 2016. A un anno e mezzo di distanza dal “Trilogy”, entrato in funzione il 27 ottobre 2014 e inaugurato l’8 novembre dal governatore Luciano D’Alfonso.

Il Trilogy è un acceleratore di particelle da 15 MV, cioè megavolt, capace di effettuare trattamenti di altissima precisione. Il “Trebeam” è attualmente il top della gamma sui trattamenti radianti con fasci di fotoni ed elettroni, in grado di assicurare di trattamenti complessi e mirati in tempi estremamente ridotti. E’ poi in grado di controllare il posizionamento del paziente anche in fase di terapia, fino ad erogare trattamenti che adattano alle variazioni anatomiche del paziente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA