Restaura da solo la chiesetta del paese 

Castelli, il gesto di un pensionato di 73 anni che ha lavorato e sostenuto i costi per ristrutturare l’edificio di culto

CASTELLI. «Questa chiesa fa parte di me e della storia della mia famiglia e non avrei mai permesso che si deteriorasse. Per questo ho unito le mie forze per restituirle una nuova vita»: a parlare del rapporto speciale che lo lega alla chiesetta della Madonna delle Grazie di Villa Colli di Colledoro di Castelli che ha ristrutturato per due volte, con il suo lavoro e a sue spese, è il 73enne Dante Erbo, originario della piccola frazione.
Vedovo e padre di due figli, Dante è nato nella casa che si trovava a fianco della piccola edicola dove torna ogni weekend e dove fin da piccolo ha trascorso i momenti più belli della sua infanzia, diventando devoto della Madonna e portandola nel cuore anche nei vent’anni che ha trascorso in Svizzera come operaio edile specializzato e nei successivi a Montesilvano dove ha gestito un bar. «Ogni volta che tornavo a Villa Colli c’era qualche danno che provvedevo a riparare», racconta Dante, «ma nel 2001 la situazione si è aggravata a causa della caduta del tetto che provocava infiltrazioni diffuse e così ho deciso di riparare tutto l’edificio. Qui una volta abitavano tante famiglie e la chiesetta era il cuore della nostra comunità, ora la zona si è spopolata, ma non potevo permettere che la casa della Madonna diventasse un rudere». Grazie al mestiere di muratore e ai propri risparmi, Dante ha eseguito una prima tranche di lavori. Ma dopo pochi anni altri problemi si sono presentati ed è dovuto intervenire nuovamente restituendo alla collettività la chiesetta pochi giorni prima del sisma del 2016. «La seconda ristrutturazione è stata un’opera corale», prosegue, «non avrei mai immaginato tanto coinvolgimento. Per l’80% ho provveduto io ai lavori, ma ho ricevuto offerte come quelle dell’associazione colledorese “Carpe Diem”, doni come le panche, i due crocefissi, il quadro della Madonna e l’ aiuto volenteroso e gratuito di alcuni amici anche da fuori regione per i lavori di muratura, tinteggiatura e per l’impianto elettrico. Ancora oggi vengono ad aiutarmi per mantenere pulito lo spazio antistante l’edificio. La chiesa è diventata un gioiellino e ho fatto restaurare anche l’abito della Madonna». La riapertura della chiesetta ha permesso di salvare l’annuale e sentita festa del mercoledì dopo il 20 agosto con la statua della Vergine che viene portata a spalla in processione fino a Colledoro.
La comunità ha voluto ringraziare Dante con due targhe in ceramica che spiccano all’ingresso della cappella. Dante continua a monitorare lo stato della struttura, a tenere pulita e ordinata la chiesetta e a occuparsi delle piccole manutenzioni. «Il tetto sta subendo di nuovo dei danni e cerco qualcuno che mi aiuti per intervenire di nuovo», dice, «ho fatto tanto e non voglio che tutto vada perso. Finché posso sarò qui ad occuparmene, ma spero che dopo di me qualcuno proseguirà la mia opera per far sì che la nostra amata chiesetta possa splendere sempre».
©RIPRODUZIONE RISERVATA