Rifiuti, finanziata la piattaforma doppione del Cirsu

Interrogazione di Ruffini sulla spesa prevista dalla Regione per un impianto a Teramo da un milione 800mila euro

GIIULIANOVA. Un doppione che comporta una spesa di un milione 800mila euro che in questo periodo di crisi si potrebbe proprio evitare. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini in un’interrogazione alla Regione (che sarà discussa domani) sul finanziamento da 1.790.000 euro per una piattaforma ecologica nel comune di Teramo.

L'investimento annunciato pochi giorni fa dall'assessore regionale al ramo, Mauro Di Dalmazio, rientra nell' obiettivo rifiuti del Par Fas 2007-2013 ovvero in un sistema di finanziamenti tesi a crare una "rete regionale piattaforme ecologiche per trattamento imballaggi" .

Per Ruffini «l'impiantistica esistente in provincia di Teramo, costituita dal polo tecnologico del Cirsu di Notaresco, è in grado di dare una risposta alle esigenze impiantistiche di trattamento rifiuti urbani dell'intera provincia teramana. Per questo non si comprende la necessità di realizzare una nuova piattaforma a Teramo».

Una considerazione a cui si deve aggiungere che a marzo sono stati pubblicati i bandi per la riattivazione della piattaforma ecologica per il trattamento degli imballaggi di Grasciano e la realizzazione della nuova discarica nello stesso sito «che, si auspica, consentiranno a breve al polo tecnologico della Cirsu spa (società a completa partecipazione pubblica dei Comuni soci) di rientrare in funzione», osserva Ruffini, «la realizzazione di un nuovo polo a Teramo sarebbe un inutile doppione sul territorio teramano. Non si comprende la scelta di realizzare una nuova piattoforma a Teramo, quando l'impianto del Cirsu-Notaresco a pieno regime, come risulta dalle autorizzazioni regionali, può ricevere e trattare 30.000 tonnellate di rifiuti (imballaggi) provenienti dalle raccolte differenziate. Un quantitativo che è vero che non è mai stato raggiunto dalla piattaforma Cirsu ma che con adeguati interventi tecnologici in linea con la tipologia del sistema industriale previsto dall'impianto di Vedelago (Treviso), come sembra sia la piattaforma della MoteSpa, può essere raggiunto in condizioni di economicità». Concentrarsi su un unico polo, ribadisce Ruffini, porterebbe risparmi non solo per le strutture, ma anche per la loro gestione. Oltre a risolvere il problema della collocazione degli ex Sogesa: «Parliamo di 53 lavoratori che da diverso tempo sono in cassa integrazione e che potrebbero trovare ricollocamento nell'unico impianto provinciale».

Intanto sul fronte Cirsu nessuna nuova nomina nel cda: i membri Diego De Carolis ed Angelo Di Matteo, rimasti nel consiglio di amministrazione in seguito all'abbandono del presidente Andrea Ziruolo, hanno ritirato le rispettive richieste di dimissioni presentate a maggio. E spunta il nome della società aggiudicataria dei bandi per la riqualificazione del polo tecnologico di Grasciano e la realizzazione della nuova discarica. Bisognerà attendere la fine del mese di agosto per assistere all'inizio delle operazioni per la rimessa in funzione della piattaforma A per il trattamento dei rifiuti e la costruzione del nuovo invaso di Grasciano, che dovrebbe accogliere i rifiuti provenienti dalla provincia. E' il Consorzio Stabile Abruzzese, società aquilana composta da una dozzina di imprese di costruzioni, ad aver conquistato l'aggiudicazione dei bandi per la piattaforma A e la discarica. Mentre l’affidamento del bando per la struttura dei rifiuti, scaduto il 17 maggio, è stato già ufficializzato (la società ora dovrà effettuare un investimento di circa 200.000 euro per la riattivazione dell'impianto), per il bando relativo alla discarica (scaduto il 17 giugno), l'aggiudicazione, provvisoria, non è stata ancora ufficializzata. (a.f.-s.p.)

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