Rischia di morire nella casa in fiamme

Incendio in uno stabile alla Cona, un vicino salva il ragazzo che viveva nell’appartamento e un neonato al piano di sopra

TERAMO. E’ stato un risveglio traumatico, ieri mattina, per il condominio di via Morganti 16 alla Cona. Un incendio ha praticamente distrutto un appartamento e si sarebbe potuto trasformare in tragedia se non ci fosse stato il tempestivo intervento di un condomino, che ha messo in salvo prima il proprietario dell’abitazione in fiamme e poi un bimbo di sei mesi nell’appartamento al piano di sopra.

L’allarme è scattato alle 9,40. In realtà qualche minuto prima Anna Pompili, presidente della commissione provinciale pari opportunità che abita nello stabile, uscendo sul pianerottolo aveva sentito un forte odore di plastica bruciata. «Ho sentito questo forte odore», racconta, «e mi sono messa a suonare a tutti i campanelli, compreso quello dell’appartamento andato a fuoco, ma non mi ha risposto nessuno. Ho pensato che visto che ci abita un ragazzo, aveva fatto tardi e stava dormendo. Con un vicino non siamo riusciti a capire da dove provenisse, poi sono andata a fare la spesa. Dieci minuti dopo mi hanno chiamato e mi hanno detto: “La tua casa è in fiamme”. Sono corsa e la scena è stata terribile».

I soccorsi, vigili del fuoco, 118, carabinieri e polizia, sono arrivati in tempi brevissimi.Ma nel frattempo è stato determinante l’intervento di un altro condomino, Igor De Amicis. «Ero in casa e ho sentito gridare aiuto, sono uscito sul pianerottolo e ho visto una porta semiaperta da cui usciva molto fumo», racconta De Amicis, commissario di polizia penitenziaria, «sono entrato e in soggiorno c’era il ragazzo in pigiama, in piedi, in evidente stato di shock. Ho aperto la finestra, gli ho urlato di uscire, ma lui è rimasto immobile. Allora l’ho preso è l’ho spinto fuori. Poi sono rientrato mettendomi una maglietta bagnata sul viso per vedere se c’era qualcun altro nell’appartamento, ma ormai le fiamme erano troppo alte. Con la mia fidanzata abbiamo avvertito tutti i condomini, dicendo loro di uscire. Poi sono rientrato nell’edificio con un poliziotto e i vigili del fuoco: in un appartamento al piano di sopra erano rimasti un bimbo di sei mesi e il nonno. Il poliziotto ha preso il bimbo, io il nonno. Ho fatto tutto in velocità, è stato istintivo, fa parte del mio lavoro». Il giovane, F.F. di 23 anni, studente teramano, è stato portato in ospedale con ustioni alle mani e al volto di secondo e terzo grado, è stato trasportato al centro grandi ustionati del Sant’Eugenio a Roma per un consulto, poi è stato ricoverato a Teramo. Il piccolo di 6 mesi è stato ricoverato in osservazione in pediatria al Mazzini, per fortuna sta bene. De Amicis e P.B. di 54 anni sono stati portati in ospedale con una sospetta intossicazione da monossido: sono stati dimessi in buone condizioni.

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