Risonanza? Ripassi a fine dicembre 2015
Imprenditore di Roseto ha un dolore al braccio: «Non posso aspettare così tanto per sapere che ho»
TERAMO. Non riesce a credere che per accertare la natura di quel dolore al braccio sinistro dovrà aspettare il 30 dicembre. E nemmeno del 2014, ma del 2015.
Il paziente indignato è un 45enne rosetano che da qualche tempo avverte un formicolio e un dolore la braccio sinistro. «Ho piccoli problemi cardiaci e sono molto preoccupato da quando ho questo dolore, proprio al braccio sinistro», racconta, «allora sono andato dal mio medico di base: ha detto che per toglierci definitivamente il dubbio devo farmi una risonanza magnetica senza mezzo di contrasto al rachide cervicale». L’obiettivo è scartare problemi di artrosi e articolari. «Ho accettato di buon grado di sottopormi all’esame, ma mai avrei pensato di sentirmi dire quella data, al momento della prenotazione», riprende il piccolo imprenditore, «io la prenotazione l’ho fatta il 5 giugno e mi hanno fissato l’appuntamento più di un anno e mezzo dopo. E se mi viene qualche malore nel frattempo? Io ho vissuto un’esperienza tragica: una persona a me vicina è morta d’infarto all’improvviso, quindi so l’importanza della prevenzione. Ma che prevenzione posso fare se devo aspettare fino a fine 2015 per l’esame che mi ha prescritto il medico? Pensare di vivere tutto questo tempo con la paura di avere qualcosa di grave non è accettabile». E l’uomo di Roseto è stato “fortunato”, in quanto chi prenota adesso, a fine giugno, sul foglio della prenotazione vede stampate addirittura date nel 2016.
«Io ho moglie e figli e non posso correre il rischio di avere un malore, infarto o altro che sia, devo curarmi perchè peraltro lavorando in proprio non posso pensare a prendermi dei periodi di malattia. Quindi sto decidendo di andare a farmi la risonanza magnetica in un ambulatorio privato. Ma non è giusto dover pagare delle cifre in più, visto che pago regolarmente le tasse, e anche un bel po’. La Asl deve risolvere questo problema, è prioritario. Capisco che la Regione è “rientrata” rispetto al debito della sanità, ma se questo è il prezzo da pagare non abbiamo fatto un gran buon affare. Reparti chiusi, liste di attesa infinite, pronto soccorso intasati, per chiunque abbia una malattia farsi curare non è facile». (a.f.)
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