Scuole, il futuro appeso a un filo tra chiusure e lavori in extremis 

Partita la progettazione per la San Giuseppe e gli interventi alle elementari di San Nicolò e Piano Lenta Il sindaco: «A settembre non ci saranno doppi turni in classe» ma non esclude decisioni clamorose

TERAMO. Il futuro delle scuole teramane è appeso a un filo, o meglio agli “zero virgola” degli indici di vulnerabilità sismica. I dati tutt’altro che confortanti sul grado di resistenza sismica degli edifici scolastici comunali ha rinfocolato l’apprensione dei genitori mettendo di nuovo sotto pressione l’amministrazione già a lungo esposta a critiche e contestazioni durante lo scorso terribile inverno. Il sindaco Maurizio Brucchi preannuncia un agosto di intenso lavoro per sé e per gli uffici finalizzato alla definizione di scelte non facili su quali scuole tenere chiuse a settembre. L’ultimo scorcio d’estate, come l’anno scorso, sarà comunque arroventato da tensioni e polemico. Il primo segnale è già arrivato e proviene dal comitato “Progettiamo bimbi in sicurezza” che raggruppa i genitori degli alunni della Noé Lucidi.
Nel mirino di mamme e papà, che da mesi seguono le vicissitudini della struttura più volte chiusa e riaperta dopo vari interventi di messa in sicurezza durante la crisi sismica iniziata poco più di un anno fa, c’è proprio l’indice di vulnerabilità dell’edificio. Quello presentato dal Comune, che indica 0.659, risale a febbraio ed è stato contestato dai genitori. In particolare secondo uno di loro, ingegnere strutturista, i calcoli che hanno portato a quel risultato lasciavano molti dubbi. Il sindaco quindi, stando a quanto riferisce il comitato, si era impegnato a far ricalcolare l’indice al termine di ulteriori lavori in corso in quel periodo, coinvolgendo il professionista che aveva sollevato forti perplessità. «Sono passate settimane, ma alle promesse fatteci non è seguito nulla», evidenziano i genitori, «e nonostante nuovi incontri, telefonate e messaggi, dell’indice nessuna traccia». Il comitato ha dunque atteso che fossero pubblicati i dati di tutte le scuole ma quando sono stati diffusi, nei giorni scorsi, la casella della Noè Lucidi riportava ancora il risultato contestato di febbraio. «Dopo mesi di promesse non mantenute, oggi al posto di un indice abbiamo solo un asterisco, perché?», attaccano i genitori, «lo vogliamo sapere, e soprattutto vogliamo sapere prima di settembre che grado di sicurezza ha con certezza quell’edificio». È una delle tante risposte che l’amministrazione dovrà dare prima della ripresa delle lezioni.
Per ora le certezze sono poche. Andata a vuoto la trasferta romana di ieri Brucchi sarà di nuovo nella capitale lunedì per incontrare il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e sollecitare ulteriori impegni del governo per le scuole cittadine.
A giovedì è stata fissata la prima riunione tecnica in municipio allo scopo di prospettare soluzioni in vista della ripresa delle lezioni. «Escludiamo i doppi turni, troppo faticosi per studenti e famiglie», annuncia il sindaco, «per cui dobbiamo valutare diverse ipotesi sulle strutture utilizzabili». Nel frattempo, sono state avviate le procedure per la progettazione dell’adeguamento sismico della San Giuseppe, che formerà il nuovo polo scolastico con la struttura da collocare al posto della tribuna del vecchio stadio, e degli interventi necessari per aumentare gli indici di resistenza sismica delle scuole elementari di Piano della Lenta e della zona Peep di San Nicolò. «Dobbiamo comunque coordinarci con la Provincia», insiste Brucchi, «e per questo servono i dati delle scuole superiori». Il sindaco è pronto a lavorare anche a Ferragosto, ma se non ci saranno soluzioni condivise da tutti, non esclude decisioni clamorose.
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