Ibrahima Diop, il senegalese 39enne che ha denunciato un caso di razzismo

GIULIANOVA

Senegalese denuncia insulti, Asl Teramo apre inchiesta

Avviata indagine interna per verificare un caso di presunto razzismo. L'assessore regionale Paolucci: "Fatto gravissimo, se sarà confermato"

GIULIANOVA. Si rivolge agli uffici territoriali della Asl di Teramo, a Giulianova, per chiedere il rinnovo del libretto sanitario ma un senegalese di 39 anni, dal 2000 in Italia, sposato con un'italiana e con un figlio di 16 anni, residenti a Roseto degli Abruzzi (Teramo), viene insultato da un dipendente che gli avrebbe detto la frase: "Qua non c'è il veterinario", come  l'uomo stesso ha denunciato ai carabinieri. La Asl di Teramo, su disposizione del direttore generale Roberto Fagnano, ha aperto un'inchiesta interna sulla vicenda. «L'ho fatto anche per mio figlio. Non è giusto che va in giro e viene guardato così». A parlare è Ibrahima Diop, che in un'intervista all'Ansa ricorda quei momenti: «Qua non c'è il veterinario, qua non è per animali, mi diceva il signore», racconta ripetendo le frasi che gli sono state rivolte. «E' accaduto venerdì scorso, verso le 11.30. Ero andato a cercare informazioni per rinnovare il libretto sanitario. Sono entrato e  non ho visto nessuno. Ho fatto il giro da dietro e ho trovato questo signore che apriva l'ufficio e ho detto: "Buongiorno scusi, dove si fa il libretto sanitario qui o dall'altra parte?" Mi ha subito aggredito verbalmente. E io gli ho detto: "Come si permette di dire tutte queste parole? Allora sono andato dall'altra parte, ma è venuto anche lui e ha cominciato a fare scene razziste. Ha detto: "Qua non è il veterinario, qua non è per animali. Non c'è il veterinario qua, c'è il veterinario qua?", ripeteva a un'altra persona. Allora sono andato via e ho deciso di denunciare il fatto dai carabinieri. Quello» prosegue Diop «è un luogo pubblico e tutti sono tenuti a dare informazioni». Alla domanda se l'uomo fosse un dipendente, il senegalese risponde che l'uomo che gli ha inveito contro «aveva le chiavi e apriva e chiudeva l'ufficio. Voleva provocarmi a tutti i costi,  pensava che io avrei reagito. Invece sono andato via e ho denunciato il fatto», aggiunge il 39enne. «Non è giusto anche per mio figlio, è nato qua, la mamma è italiana, mio figlio è italiano».

«Ho disposto immediatamente una indagine interna alla Asl di Teramo per l'eventuale assunzione di provvedimenti in un caso di razzismo che, se confermato, sarebbe gravissimo. Qualora gli accertamenti effettuati dessero conferma dell'episodio, non esiteremo a prendere decisioni drastiche nei confronti di chi si è macchiato di un comportamento inaccettabile». Così l'assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, sul presunto episodio di xenofobia di cui sarebbe stato vittima Ibrahima Diop. «È triste» afferma Paolucci «dover constatare che nel momento storico attuale si stanno registrando diversi casi di questo genere a causa delle spinte di impronta xenofoba che provengono dal governo in carica».