Sequestro e tentata violenza inventati per una ritorsione Donna patteggia due anni 

Lei e un uomo accusati di calunnia dopo che le indagini hanno escluso i fatti Quattro mesi a un carabiniere forestale per rivelazione di segreto d’ufficio

TERAMO. Un caso che aveva sollevato notevole allarme sociale con la mobilitazione delle forze dell’ordine impegnate per giorni in scrupolosi accertamenti: la denuncia di un tentativo di sequestro di persona e di violenza sessuale ai danni di una donna . Ma al termine delle indagini la Procura (fascicolo del pm Enrica Medori) ha stabilito che non c’è stato nessun sequestro e nessuna tentata violenza e che tutto è stato inventato per una sorta di ritorsione nei confronti di un familiare. Tre gli indagati: la donna e un uomo per calunnia e un maresciallo dei carabinieri per abuso d’ufficio, favoreggiamento e omessa denuncia. Una tesi, quella della Procura, sposata in pieno dal tribunale al termine di due riti alternativi (avvenuti davanti al gup Lorenzo Prudenzano) con il patteggiamento per i primi due e l’abbreviato per il militare. Daniela Tulli, 39 anni, e Nicola Florindi, 55 anni, hanno patteggiato due anni per calunnia in concorso (assistiti dagli avvocati Emilio Bernardi,Edi Benito Della Sala e Gabriele De Santis), mentre il maresciallo dei carabinieri forestali Oreste Evangelista, all’epoca dei fatti comandante della stazione di Tossicia, è stato assolto dai reati di abuso d’ufficio, favoreggiamento e omessa denuncia e condannato a quattro mesi (pena sospesa) per rivelazione di segreti d’ufficio (il militare è assistito dall’avvocato Gianni Falconi). Secondo la ricostruzione della Procura la calunnia ci sarebbe stata nei confronti di un fratello della donna (parte lesa rappresentato dall’avvocato Mariella Di Nisio) che la stessa, in un procedente fascicolo, aveva denunciato per stalking. Così si legge a questo proposito nel capo d’imputazione in riferimento alla donna: «Una volta sentita dall’autorità giudiziaria quale persona offesa simulava evidenti tracce del grave reato di sequestro di persona a carico del fratello, perlomeno in veste di mandante, esternano al pm chiari sospetti in ambito familiare non avendo altri contenzioni se non quelli con il germano, pur sapendolo del tutto innocente ed estraneo alle minacce e al grave e del tutto inscenato sequestro di persona». In riferimento alla donna e a Florindi il pm scrive: «In concorso morale e materiale tra loro, previo accordo, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso dapprima creavano falsi profili Facebook a nome di “Frate buono”, successivamente modificato in “Fratello buono” da cui facevano fintamente ed artatamente pervenire alla Tulli messaggi di chiare minacce di morte rivolte alla stessa, dopodichè simulavano in data 29-03-2019 l’invio sotto casa della Tulli di una lettera in cui il presunto mandante asseriva: “Fatti bella che ti ammazzo” ed, infine, inscenavano un sequestro di persona ai danni della stessa Tulli Daniela che veniva prelevata dal correo Florindi Nicola sotto casa all’interno dell’autovettura in uso al Florindi per poi portarsi in località desolata ove il Florindi le legava polsi e caviglie con nastro da pacchi per poi allontanarsi lasciandola lì seduta con il suo cellulare mediante il quale la donna chiamava il maresciallo Oreste Evangelista che si era interessato alle indagini nate dalla denuncia della donna per stalking nei confronti di suo fratello».
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