Sfruttava prostitute-schiave, preso latitante 

Moldavo scoperto in Romania, la polizia lo inseguiva da anni: è ritenuto il capo di un’organizzazione

TERAMO. Lo cercavano dal 2017, da quando il gip aveva emesso una ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti con l’accusa di essere a capo di una organizzazione che costringeva decine di ragazze moldave a prostituirsi.
Valeriu Anghel, 40 anni, moldavo, è stato arrestato in Romania in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dal tribunale di Teramo su richiesta della Procura a conclusione di una indagine della squadra mobile. È accusato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, tentata violenza privata, lesioni aggravate e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Gli investigatori della squadra mobile di Teramo lo hanno preso in collaborazione con il servizio centrale operativo (Sco) di Roma ed il servizio di cooperazione internazionale di polizia.
Gli investigatori ritengono che da maggio 2016, insieme alla moglie e con un complice di nazionalità moldava, abbia sfruttato giovani connazionali, e che le abbia costrette con minacce e violenze a prostituirsi in appartamenti a Martinsicuro e nelle Marche. Le ragazze venivano reclutate in Moldavia e indotte a venire in Italia. Le indagini hanno anche evidenziato che i due avevano realizzato e poi consegnato carte di identità romene false ad alcune di queste giovani. Nel dicembre 2016 Anghel, insieme ai complici, avrebbe minacciato e picchiato due prostitute moldave che erano riuscite a scappare ed a rifugiarsi in un appartamento a Martinsicuro. La latitanza di Anghel era cominciata nel febbraio 2017 quando nei suoi confronti e della moglie venne spiccato un provvedimento di cattura in ambito internazionale dal tribunale di Chisinau, in Moldavia, per il reato di traffico di esseri umani finalizzato allo sfruttamento della prostituzione.
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