Stop al piano edilizio nell’area ex Foma

21 Settembre 2024

È cambiata la proprietà dei terreni e il Comune vuole individuare con certezza chi deve effettuare l’opera di bonifica

GIULIANOVA. Sospendere immediatamente i lavori per la realizzazione delle palazzine nell’area ex Foma, in via Trieste. È quanto richiesto dal Comune, nell’ordinanza firmata dal dirigente Andrea Sisino, alla società Spra srl di Bellante, attuale proprietaria dei lotti di terreno, e alle ditte Emmea srl di Roma e Mar Appalti srl di Penna Sant’Andrea, incaricate della costruzione delle palazzine previste nell’area. La realizzazione degli edifici, infatti, è subordinata alla bonifica del sito, ma «quest'ultima è stata affidata a una società», si legge nell’ordinanza, «che non corrisponde a quella che ora sta costruendo» (il riferimento è alla Spra, alla quale i terreni sono stati venduti dalle società Tiffany, Regent e Cassiopea). Dunque ora i lavori dovranno fermarsi, in attesa di un incontro tra i privati e il dirigente dell'ufficio tecnico del Comune. «Si impone di individuare», continua l’ordinanza, «con assoluta certezza, i soggetti attualmente responsabili delle operazioni di bonifica, per procedere poi, su richiesta di questi ultimi, all’autorizzazione del progetto di bonifica e all’acquisizione della necessaria polizza fideiussoria, a tutt’oggi mancante». Il progetto prevede di realizzare nuove palazzine, che non potranno superare un’altezza di 24 metri, per un totale di 66 appartamenti, strade, rete di illuminazione pubblica e marciapiedi.
Proseguono invece gli interventi del piano di recupero dell'area ex Sadam, contigua all’ex Foma. Attualmente è in atto un lavoro sulle condotte idriche che prevede un senso unico alternato, e regolato con semaforo, in via Trieste. Sono previsti il nuovo megastore della catena Globo, un grande parcheggio e una piazza di 5mila metri quadrati. L’ex Sadam, storico edificio che fino a 50 anni fa ospitava uno zuccherificio, è stato demolito nel giugno 2023. Nella precedente consigliatura comunale c’è stato un lungo dibattito sul futuro dell’area. In particolare il gruppo consiliare “Il Cittadino Governante”, ancora presente in opposizione con Franco Arboretti e Alberta Ortolani, presentò 17 osservazioni alla variante del piano di recupero dell’ex Sadam, osservazioni che però furono tutte bocciate. Tra le proposte del Cittadino Governante c’erano una maggiore tutela del verde urbano, della permeabilità dei suoli e della bioedilizia, la riduzione del commerciale di media grandezza a favore dei negozi di vicinato, la trasformazione di via Trieste in un vero viale alberato con pista ciclabile. L’area, comunque, è abbandonata da tanto tempo, e la città attende una sua riqualificazione.
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