Silvi

Striscioni, torce e lacrime: l’ultimo saluto a Cristian, il ragazzo di sedici anni morto in un incidente in moto

23 Maggio 2025

In migliaia hanno voluto dargli l’ultimo saluto. La bara bianca sormontata da rose bianche è stata scortata dai suoi compagni di squadra in divisa sul sagrato della chiesa dell’Assunta, ricolma all’inverosimile

SILVI. “Segnerai i tuoi gol al novantesimo anche in cielo”, e anche “E chi se li scorda quei gol al 90’”. Così recitavano due degli striscioni che ieri pomeriggio hanno accolto la bara del giovane calciatore dell’Under 17 della Castrum Silvi Cristian Centi Calabrese, deceduto a 16 anni a seguito di un incidente sulla statale adriatica a Silvi. In migliaia hanno voluto dargli l’ultimo saluto. La bara bianca sormontata da rose bianche è stata scortata dai suoi compagni di squadra in divisa sul sagrato della chiesa dell’Assunta, ricolma all’inverosimile. Dolore, sgomento, occhi gonfi dalle lacrime hanno riempito di emozione un rito religioso che è stato un inno al giovane Cristian. I compagni di scuola dell’istituto Zoli hanno indossato una maglietta bianca con il suo viso sorridente con scritto “Cristian sarai sempre nei nostri cuori”.

La celebrazione è stata officiata da padre Roberto Di Paolo e allietata dal coro “Padre Lerario” ed al termine prima della benedizione solenne della bara una delegazione dei dipendenti dei supermercati “Tigre” ha voluto manifestare la propria vicinanza ai genitori Saba e Antonello. Tantissime le dimostrazioni di affetto. Un gruppo di amici con la maglia nera con scritto “Centi” e il numero 10 dall’altare, rivolgendosi ai genitori, ha letto una citazione di Foscolo: “Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta”. Un altro compagno ha aggiunto: «Oggi purtroppo ci hai lasciati, per noi eri un fratello, la tua risata era contagiosa, eri di spirito buono. Non volevi mai stare fermo, eri un inno alla vita. Tutti ti volevano bene, basta vedere quanti siamo oggi a darti l’ultimo saluto. Ciao Cri…”. Non sono mancati durante la messa interventi da parte dei volontari della Croce rossa per malori dovuti alla forte commozione di alcuni partecipanti. All’uscita il feretro è stato accolto da un rosario fatto di palloncini bianchi e celesti che è volato in cielo e tutto il piazzale è stato invaso da torce, fumogeni e dal rombo delle motociclette. Un grido unanime: “ Non ti scorderemo”.

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