Studente picchiato davanti a scuola, parte il piano antibullismo

La dirigente: «Aumenteremo le attività educative, ma quei ragazzi non avevano mai manifestato atteggiamenti violenti»
ROSETO. La scuola risponde alla violenza con l’unica arma di cui dispone: l’educazione formativa. Mentre procedono le indagini dei carabinieri sull’aggressione di cui venerdì è stato vittima 16enne di origini indiane residente a Morro d’Oro – preso a pugni da due coetanei nei pressi dell’istituto Moretti che tutti e tre frequentano – la dirigente scolastica Daniela Maranella mette in campo le contromisure educative. Annuncia incontri più serrati per la classe degli aggressori con il centro antiviolenza La Fenice e percorsi per l’educazione alla legalità.
«Già facciamo queste iniziative regolarmente nel nostro istituto», premette, «ma ora sono ancora più necessare. C’è il nostro referente per il bullismo, il professor Angelo Pannelli, e come scuola ci impegniamo in questa direzione». Maranella però, così come i docenti della classe degli aggressori, è rimasta sorpresa dalla loro violenza. «Sono ragazzi vivaci», osserva, «ma non hanno mai mostrato segni di squilibrio o di violenza in questi anni. Ci sono stati episodi di all’interno della classe, ma da parte di altri studenti, per i quali abbiamo già preso seri provvedimenti. Comunque noi, venerdì ci siamo attivati subito, avvisando la famiglia che poi ha sporto denuncia». L’episodio ha accentuato le preoccupazioni nell’istituto, ma Maranella assicura che è tutto sotto controllo. «Siamo stati, siamo e saremo sempre attenti a queste dinamiche di violenza», precisa, «resta comunque un episodio isolato, sul quale i militari faranno chiarezza». Il pestaggio del 16enne, ripreso con un cellulare, è avvenuto alla fermata del bus nei pressi del Moretti, ma sul momento l’aggredito non ha raccontato nulla ai suoi genitori. Durante la notte, però, non è riuscito a dormire per i dolori. A quel punto ha riferito dell’aggressione ai genitori, mostrando loro anche il video filmato da altri studenti che hanno assistito alla violenta scena. Secondo una ricostruzione minuziosa dell’episodio, anche il 16enne di origini indiane avrebbe sferrato un colpo allo stomaco a uno degli aggressori, qualche minuto prima del pestaggio, in seguito a minacce e insulti scambiati anche lungo i corridoi dell’istituto nei giorni precedenti. Le tensioni sono poi sfociate nel pestaggio. I due hanno affrontato il 16enne mentre era appoggiato al muro che costeggia la fermata del bus e da lì sono iniziate le provocazioni nei suoi confronti. I carabinieri, dopo la denuncia del padre della vittima, hanno già avviato le attività necessarie a ricostruire l’episodio nei dettagli per individuare i responsabili.
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