Sulla Bonifica quasi 150 prostitute La maggior parte sono nigeriane

9 Marzo 2018

Il report dell’associazione On the Road fotografa il fenomeno: la recente ondata migratoria dall’Africa mette in minoranza cinesi e romene. In sei mesi 14 ragazze hanno scelto di affrancarsi dalla schiavitù

COLONNELLA. In aumento sulla Bonifica del Tronto la presenza di ragazze nigeriane avviate alla prostituzione. È quanto emerge dal report di On the Road, l’associazione con sede a Martinsicuro che si occupa di vittime di tratta. Il fenomeno della prostituzione è ormai da decenni presente lungo la Sp1 e la zona è nota a tal punto da essere stata mesi fa anche al centro di un servizio del quotidiano inglese “Guardian”. Gli operatori di On the Road, attraverso unità mobili, contattano le persone che si prostituiscono offrendo ascolto, orientamento e accompagnamento socio-sanitario, consulenza legale, accesso ai programmi di protezione. L’approccio non sempre risulta facile o possibile in quanto le ragazze sono spaventate da qualsiasi contatto esterno. Hanno precarie condizioni psicofisiche e sono sottomesse psicologicamente ai loro sfruttatori, conoscono poco la lingua italiana ed hanno alle spalle storie di abusi e violenze. Sono sempre molto giovani e talvolta evidentemente minorenni, ma non dichiarano mai la loro vera età per paura di ritorsioni.
Il maggior afflusso di migranti che si è registrato negli ultimi anni ha portato ad un incremento di giovani donne africane avviate alla prostituzione. Risultano spesso essere state accolte nei centri di prima accoglienza per richiedenti asilo, dai quali scappano dopo pochi giorni o, in qualche caso, non appena formalizzata la richiesta di asilo. La condizione di regolarità rende le ragazze meno soggette ai controlli delle forze dell’ordine, senza però affrancarle dalla condizione di sfruttamento.
In un arco temporale di sei mesi – il report si riferisce al periodo a cavallo tra fine 2016 e inizio 2017 – lungo la Bonifica del Tronto tra Martinsicuro e Maltignano le unità mobili di On the Road hanno identificato 147 persone. L’88% è costituito da donne perlopiù di nazionalità nigeriana, il 10% da transessuali brasiliani e italiani, l’1,3% da travestiti e lo 0,7% da Mtf (maschi operati per diventare donne) italiani. Le nigeriane sono dislocate in gran parte tra Colonnella e Controguerra, meno ad Ancarano e Sant’Egidio. Sul tratto della provinciale che rientra a Martinsicuro sono invece nella maggior parte cinesi, mentre a Maltignano prevalgono le romene. Il martedì è la giornata con minore presenza in strada, il mercoledì e il sabato quelle di maggior presenza. Le nigeriane ci sono soprattutto nelle ore diurne, i trans quasi esclusivamente nelle notturne. Da rilevare che anche per questi si sono registrate situazioni di sfruttamento riconducibili, nella quasi totalità dei casi, al pagamento del posto in strada o del subaffitto di stanze a carico di trans che non svolgono più attività in strada.
Tra i servizi offerti da On the Road c’è quello di accompagnare le prostitute ai servizi socio-sanitari del territorio. Dal report è emerso che le nigeriane rispetto al passato hanno una crescente consapevolezza sui rischi del contagio di malattie sessualmente trasmissibili e dunque chiedono controlli ed analisi in merito. Prestano inoltre maggiore attenzione alle cure mediche prescritte. In diminuzione invece le richieste di cure da parte delle ragazze romene, le quali avendo alle spalle una forte rete di connazionali, provvedono autonomamente a visite e controlli.
Uscire dallo sfruttamento è difficile ma non impossibile. Una volta superata la diffidenza iniziale, le ragazze si aprono agli operatori e in diversi casi decidono di affrancarsi dalla condizione di schiavitù in cui versano. L’associazione attiva quindi specifici progetti per accompagnarle nel percorso di recupero della propria autonomia e di ricostruzione del personale progetto di vita. Nell’arco dei sei mesi di riferimento del report sono state 14 le donne (tutte tra i 19 e 24 anni) inserite in alloggi di prima accoglienza: 13 erano ragazze nigeriane.
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