Tasi, è caos per i pagamenti Scadenze diverse per i Comuni

L’ordine dei commercialisti protesta: «In 7 centri bisogna effettuare i versamenti entro il 16 giugno negli altri tutto è rimandato a ottobre. Disparità per i contribuenti e confusione per noi professionisti»

TERAMO. Solo sette Comuni, sui 47 della provincia di Teramo, hanno deliberato la Tasi. A lanciare l’allarme, in vista della scadenza del 16 giugno fissata per il pagamento delle imposte locali, è il presidente dell’ordine dei commercialisti ed esperti contabili Alberto Davide. «Non è più tollerabile», afferma, «che il contribuente che voglia adempiere puntualmente alle sue obbligazioni tributarie debba conoscere l’importo delle imposte dovute solo il giorno prima, se non addirittura lo stesso giorno della scadenza». La Tasi (tassa sui servizi indivisibili) rientra insieme all’Imu e alla Tari (la tassa sui rifiuti) nella nuova imposta unica comunale (Iuc) il cui acconto va pagato entro lunedì. Il mosaico fiscale, però, non è completo.

Per la Tasi, infatti, solo i Comuni di Nereto, Pineto, Tortoreto, Atri, Colonnella, Tossicia e Silvi hanno fissato l’aliquota entro il primo termine del 23 maggio comunicandola al ministero delle Finanze. Per tutti gli altri, il governo ha previsto il rinvio della scadenza al 16 ottobre. Si crea così una situazione paradossale. «Alcuni proprietari di immobili nei prossimi giorni dovranno sostenere un esborso finanziario per l’acconto Tasi», spiega l’ordine dei commercialisti, «altri, a parità di patrimonio immobiliare, potranno affrontare l’esborso ben quattro mesi dopo». A questo si aggiunge la classica beffa. «Se un contribuente tenuto al versamento dell’acconto Tasi entro il 16 giugno non disponesse delle risorse finanziarie necessarie per eseguire il pagamento nel termine prescritto, e quindi effettuasse lo stesso in ritardo (entro il 16 ottobre), sarebbe sanzionato per il tardivo versamento, mentre un contribuente nella medesima difficoltà finanziaria ma proprietario di un immobile situato in un Comune “ritardatario” nell’approvazione delle aliquote, potrebbe regolarmente eseguire il pagamento entro il 16 ottobre senza alcuna sanzione». Il ginepraio normativo e l’incertezza perdurante sull’applicazione delle norme rischia di mettere in crisi i consulenti e i loro assistiti impedendogli di rispettare le scadenze differenziate. «Lo scenario che si ripropone anche in questa occasione a commercialisti ed esperti contabili, per mettere in condizioni i propri clienti di adempiere con puntualità al pagamento della Tasi e dell’Imu», sottolinea Davide, «è di lavorare e far lavorare ad oltranza i propri dipendenti in condizioni di “emergenza”, oltre il normale orario e nei giorni festivi e di riposo». Si tratta, a detta del presidente, di «una condizione necessaria, visto che i conteggi possono essere eseguiti solo manualmente in quanto le software house non sono in grado di fornire tempestivamente software capaci di recepire tutte le delibere che ogni singolo Comune ha adottato per la quantificazione della Iuc».

Il calcolo, tra l’altro, è particolarmente complesso. «Per la determinazione dell’imposta è necessario verificare preliminarmente se il Comune di ubicazione degli immobili è tra quelli che ha deliberato l’aliquota; reperire sul sito del singolo Comune il regolamento per l’applicazione della Iuc; interpretare il regolamento del Comune, che oltre a stabilire l’aliquota, prevede meccanismi di detrazione ed agevolazioni diverse da comune a comune; se il contribuente possiede immobili ubicati in diversi comuni, il procedimento va ripetuto per ogni Comune».

L’operazione, inoltre, va fatta in poco più di due settimane. «Il tempo massimo a disposizione del contribuente, e di conseguenza del suo consulente, per fare tutto ciò è di 16 giorni: dal 1° al 16 giugno». Secondo li commercialisti, dunque, si tratta di una sorta di “caccia al tesoro” che conduce alla determinazione della quota da pagare. «Ci si potrebbe domandare quale sia la valutazione degli investitori esteri, abituati alla certezza delle norme e delle modalità», conclude Davide, «cosa penseranno di fronte al caos italiano».

Gennaro Della Monica

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