Teatro, 12 alternative allo stadioGli ultrà sfidano il sindaco Brucchi

Il comitato "Giù le mani dal Comunale" propone dodici siti alternativi per la costruzione del nuovo teatro, con l'obiettivo di salvare il vecchio stadio della città. E' sfida aperta con il sindaco Brucchi, che conferma la scelta del Comunale
TERAMO. Il comitato "Giù le mani dal Comunale" propone dodici siti alternativi per la costruzione del teatro. Cancellata la richiesta di referendum per salvare dall'abbattimento il vecchio stadio, respinta dall'amministrazione per l'assenza di un regolamento approvato in consiglio dopo la raccolta delle cinquemila firme per promuovere la consultazione popolare, gli ultrà del Teramo rilanciano la loro iniziativa a difesa dello storico impianto sportivo di circonvallazione Spalato. Il Comune ha fatto la propria scelta, il sindaco Maurizio Brucchi ha ripetuto anche negli ultimi giorni che il percorso avviato non può essere interrotto, tanto che la ditta Straferro di Centobuchi sta completando la presentazione dei documenti per avviare la realizzazione del project financing con cui radere al suolo lo stadio, ma secondo il comitato esistono altri spazi in cui costruire il teatro. Nell'elenco figurano aree dimenticate e strutture inutilizzate.
L'arrivo delle ruspe in circonvallazione Spalato sembra inevitabile e, stando ai tempi annunciati dall'amministrazione, sarebbe imminente. Nell'attesa, però, è stato avviato il rifacimento del manto erboso del campo da gioco. L'operazione avrebbe senso e non risulterebbe superflua se quella struttura fosse destinata a rimanere in piedi e in funzione come chiede il comitato "Giù le mani dal Comunale". Per gli ultrà il vecchio stadio, oltre che luogo storico, rappresenta anche l'unico spazio verde in pieno centro da preservare e destinare ad attività sportive e ricreative. Il teatro andrebbe costruito altrove.
L'EX OSPEDALE. Il comitato indica, come prima soluzione alternativa, l'edificio che identifica in «quello giallo che fa angolo tra circonvallazione Spalato e corso Porta Romana» di proprietà della Asl. In passato fu l'ospedale e successivamente sede dell'istituto tecnico per programmatori "Pascal". Secondo il comitato, utilizzare quell'immobile sarebbe un'ottima occasione per il rilancio del quartiere prefigurato da Brucchi.
LA PALESTRA. Nella stessa zona sarebbe disponibile una «vasta area dove attualmente non c'è niente, se non una distesa di asfalto e cemento armato abbandonato a se stesso». E' lo spazio occupato dalla palestra Mazzini, anni fa utilizzata dagli studenti del liceo classico, e dall'ex campo di pallamano dell'Utap, usato per il calcello e ora diventato parcheggio.
IL CINEMA. Il teatro potrebbe tornare dov'era quarant'anni fa. L'edificio che ospita il cinema Comunale e l'Oviesse con i suoi magazzini è "una struttura enorme" dove si potrebbe ricucire la ferita aperta negli anni'60 con l'abbattimento del vecchio edificio.
L'EX CARCERE. Affaccia su via Battisti e piazza Sant'Agostino ma è ben visibile anche da circonvallazione Ragusa. Anche questa è definita dal comitato «enorme struttura in pietra» da tempo inutilizzata. «Appartiene al ministero degli Interni», scrivono gli ultrà, «ma siccome questo da tantissimi anni paga l'affitto agli enti locali per il palazzo della prefettura, non dovrebbe essere così difficoltoso trovare un accordo».
EX MANICOMIO. Si tratta di un altro spazio in abbandono che, a detta del comitato potrebbe ospitare il teatro, E' di proprietà della Asl e rientra in un mega intervento di riqualificazione per il quale l'amministrazione ha appena attivato un fondo d'investimento da 3,5 milioni di euro. «Con buona volontà», affermano gli ultrà, «il Comune si sarebbe potuto accordare per recuperare quella struttura».
IL MERCATO COPERTO. L'edificio di piazza Verdi cade a pezzi ed è stato ormai da tempo abbandonato da molti dei commercianti che avevano le loro botteghe. «Ha sicuramente perso quella bella aria popolare che si respirava una volta», afferma il comitato, «e l'apertura di tanti supermercati in ogni punto della città hanno fatto perdere "movimento" a quello che una volta era il punto di riferimento del commercio cittadino». La proprietà è del Comune e gli ultrà rivelano che «gli addetti allo spettacolo della città non allineati al sistema speculativo lo ritengono il miglior luogo dove fare il teatro».
I MEGA PARCHEGGI. Sia l'impianto per la sosta in piazza San Francesco che quello sotto ponte San Gabriele, secondo il comitato, avrebbero spazi utilizzabili per la nuova struttura. L'ampiezza e il fatto che sono di proprietà del Comune li renderebbero particolarmente adatti ad ospitare il teatro. Non ci sarebbe alcun problema, ad esempio, per il parcheggio e lo scarico dei camion che trasportano gli allestimenti scenografrici da installare sul palco.
CASERMA GRUE. «E' inutilizzata da oltre quindici anni», sottolinea il comitato, «è di proprietà del ministero degli Interni ma il Comune poteva prodigarsi con buona volontà». Per la struttura di via Diaz, insomma, a detta degli ultrà vale lo stesso discorso fatto per l'ex carcere di Sant'Agostino.
DIETRO IL SANTUARIO. L'area che si estende alle spalle della chiesa della Madonna delle Grazie è di proprietà del Comune. Il project financing che prevede di realizzare il teatro al posto dello stadio colloca in quella zona circa 100 dei 120 appartamenti che la ditta Straferro potrà costruire come contropartita per l'opera pubblica. Il comitato respinge questa soluzione. «C'è abbastanza spazio», spiega, «per rivedere la cosa e sistemare lì il teatro».
E L'EX VILLEROY. Dei dodici siti proposti è il più lontano dal centro storico ma il comitato ritiene che la zona della stazione ferroviaria sia già il vero cuore della città. «E' facilmente raggiungibile da ogni punto del comune», conclude, «è un'area ampia che permette di muoversi agevolmente».
L'arrivo delle ruspe in circonvallazione Spalato sembra inevitabile e, stando ai tempi annunciati dall'amministrazione, sarebbe imminente. Nell'attesa, però, è stato avviato il rifacimento del manto erboso del campo da gioco. L'operazione avrebbe senso e non risulterebbe superflua se quella struttura fosse destinata a rimanere in piedi e in funzione come chiede il comitato "Giù le mani dal Comunale". Per gli ultrà il vecchio stadio, oltre che luogo storico, rappresenta anche l'unico spazio verde in pieno centro da preservare e destinare ad attività sportive e ricreative. Il teatro andrebbe costruito altrove.
L'EX OSPEDALE. Il comitato indica, come prima soluzione alternativa, l'edificio che identifica in «quello giallo che fa angolo tra circonvallazione Spalato e corso Porta Romana» di proprietà della Asl. In passato fu l'ospedale e successivamente sede dell'istituto tecnico per programmatori "Pascal". Secondo il comitato, utilizzare quell'immobile sarebbe un'ottima occasione per il rilancio del quartiere prefigurato da Brucchi.
LA PALESTRA. Nella stessa zona sarebbe disponibile una «vasta area dove attualmente non c'è niente, se non una distesa di asfalto e cemento armato abbandonato a se stesso». E' lo spazio occupato dalla palestra Mazzini, anni fa utilizzata dagli studenti del liceo classico, e dall'ex campo di pallamano dell'Utap, usato per il calcello e ora diventato parcheggio.
IL CINEMA. Il teatro potrebbe tornare dov'era quarant'anni fa. L'edificio che ospita il cinema Comunale e l'Oviesse con i suoi magazzini è "una struttura enorme" dove si potrebbe ricucire la ferita aperta negli anni'60 con l'abbattimento del vecchio edificio.
L'EX CARCERE. Affaccia su via Battisti e piazza Sant'Agostino ma è ben visibile anche da circonvallazione Ragusa. Anche questa è definita dal comitato «enorme struttura in pietra» da tempo inutilizzata. «Appartiene al ministero degli Interni», scrivono gli ultrà, «ma siccome questo da tantissimi anni paga l'affitto agli enti locali per il palazzo della prefettura, non dovrebbe essere così difficoltoso trovare un accordo».
EX MANICOMIO. Si tratta di un altro spazio in abbandono che, a detta del comitato potrebbe ospitare il teatro, E' di proprietà della Asl e rientra in un mega intervento di riqualificazione per il quale l'amministrazione ha appena attivato un fondo d'investimento da 3,5 milioni di euro. «Con buona volontà», affermano gli ultrà, «il Comune si sarebbe potuto accordare per recuperare quella struttura».
IL MERCATO COPERTO. L'edificio di piazza Verdi cade a pezzi ed è stato ormai da tempo abbandonato da molti dei commercianti che avevano le loro botteghe. «Ha sicuramente perso quella bella aria popolare che si respirava una volta», afferma il comitato, «e l'apertura di tanti supermercati in ogni punto della città hanno fatto perdere "movimento" a quello che una volta era il punto di riferimento del commercio cittadino». La proprietà è del Comune e gli ultrà rivelano che «gli addetti allo spettacolo della città non allineati al sistema speculativo lo ritengono il miglior luogo dove fare il teatro».
I MEGA PARCHEGGI. Sia l'impianto per la sosta in piazza San Francesco che quello sotto ponte San Gabriele, secondo il comitato, avrebbero spazi utilizzabili per la nuova struttura. L'ampiezza e il fatto che sono di proprietà del Comune li renderebbero particolarmente adatti ad ospitare il teatro. Non ci sarebbe alcun problema, ad esempio, per il parcheggio e lo scarico dei camion che trasportano gli allestimenti scenografrici da installare sul palco.
CASERMA GRUE. «E' inutilizzata da oltre quindici anni», sottolinea il comitato, «è di proprietà del ministero degli Interni ma il Comune poteva prodigarsi con buona volontà». Per la struttura di via Diaz, insomma, a detta degli ultrà vale lo stesso discorso fatto per l'ex carcere di Sant'Agostino.
DIETRO IL SANTUARIO. L'area che si estende alle spalle della chiesa della Madonna delle Grazie è di proprietà del Comune. Il project financing che prevede di realizzare il teatro al posto dello stadio colloca in quella zona circa 100 dei 120 appartamenti che la ditta Straferro potrà costruire come contropartita per l'opera pubblica. Il comitato respinge questa soluzione. «C'è abbastanza spazio», spiega, «per rivedere la cosa e sistemare lì il teatro».
E L'EX VILLEROY. Dei dodici siti proposti è il più lontano dal centro storico ma il comitato ritiene che la zona della stazione ferroviaria sia già il vero cuore della città. «E' facilmente raggiungibile da ogni punto del comune», conclude, «è un'area ampia che permette di muoversi agevolmente».
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