Teatro romano, via libera al progetto 

L’impostazione data al recupero del monumento incassa il sì di Provincia, Genio civile e Soprintendenza

TERAMO. Il Comune incassa il via libera sul progetto definitivo per il recupero del teatro romano. A pronunciarlo sono stati Provincia, Genio civile e soprattutto Soprintendenza. Quest’ultima, in particolare, ha annunciato l’invio di ulteriori prescrizioni per la fase esecutiva dell’intervento che consentirà di utilizzare l’area archeologica come spazio con 600 posti per spettacoli ed eventi, ma ha avallato l’impostazione del progetto.
Si è tradotta in questo risultato la conferenza dei servizi, convocata dal sindaco Gianguido D’Alberto e alla quale ha partecipato anche l’assessore alla cultura Andrea Core per il primo passaggio istituzionale sul progetto elaborato dall’architetto palermitano Girolamo Bellomo e dal suo staff. In tavola è stata messa la proposta corretta sulla base delle indicazioni emerse un anno fa, quando in municipio arrivò il preliminare dell’opera che prevede l’abbattimento di casa Salvoni e della parte ancora in piedi di palazzo Adamoli per liberare la cavea bassa e consentirne il riutilizzo. Proprio sulla prima parte dell’intervento, indispensabile per il pieno recupero dell’area, è stata concentrata l’attenzione dei tecnici presenti alla riunione. Il via libera ha riguardato la variante urbanistica collegata alla demolizione dei due edifici che coprono una parte dei reperti, operazione per la quale l’amministrazione può avviare gli adempimenti burocratici.
Le prescrizioni, che la Soprintendenza metterà nero su bianco entro dieci giorni, saranno incentrate sulla fase di recupero e tutela della struttura romana. Una volta acquisite, dunque, verranno convocati a stretto giro la commissione lavori pubblici e il consiglio comunale per il varo dell’intervento. Da parte della Soprintendenza, comunque, è stato chiarito già nelle riunione di ieri che solo dopo la demolizione di casa Salvoni e del moncone di palazzo Adamoli sarà possibile valutare la gestione dei reperti che affioreranno grazie agli scavi. Di sicuro andranno utilizzati gli spazi esistenti per eventuali locali di servizio, senza realizzare nuove strutture. Da definire resta anche il sistema di protezione delle gessareniti di epoca imperiale. La soluzione più concreta tutt’ora al vaglio dei tecnici è quella di allestire una struttura leggera sulla falsa riga del velarium utilizzato dai romani per coprire gli spalti dei teatri. Questo aspetto, però, sarà dettagliato nel progetto esecutivo.
D’Alberto sottolinea l’accelerazione impressa alla procedura con il via libera al progetto da parte della conferenza dei servizi. «È stato così implicitamente ribadito che l’intervento costituisce l’unica o meglio l’ultima occasione possibile per il pieno e funzionale recupero del teatro romano», sottolinea, «abbiamo oggi compiuto un altro significativo passo in avanti e, anche in questo caso rispettando un impegno assunto nei mesi scorsi, riusciremo a portare in consiglio il progetto entro novembre».
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