Teramo calcio, l’idea dello stadio di proprietà divide i tifosi storici

22 Settembre 2024

Valbruni e Gebbia favorevoli: «E va anche recuperato il Comunale» Bracalenti e Pulitelli contrari: «Bisogna puntare a gestire il Bonolis»

TERAMO. Il progetto di uno stadio di proprietà per il Teramo muove i primi passi e accende il dibattito in città e sui social. La prospettiva, emersa negli ultimi giorni, di realizzare un nuovo impianto a San Nicolò a Tordino, nella zona del cimitero, trova consensi e aperture ma anche pareri contrari, dubbi e perplessità. A prevalere, in ogni caso, è la prudenza, considerando che tra otto giorni verrà votato in consiglio comunale il passaggio della gestione sportiva del Bonolis nelle mani del Comune. Il Centro ha interpellato, sull'argomento del nuovo stadio, quattro interlocutori storicamente vicini all'ambiente calcistico biancorosso.
I PARERI FAVOREVOLI
«Sono favorevole all'aumento degli impianti sportivi», dichiara l'ex giocatore e allenatore del Teramo Tonino Valbruni, «perciò ben venga l'idea di fare uno stadio di proprietà, più piccolo, interamente coperto e dai costi di gestione meno onerosi. Lo intitolerei a una bandiera del Teramo come Giuliano De Berardinis. Bisogna inoltre recuperare il vecchio stadio Comunale sia per il settore giovanile, magari facendoci disputare appositi tornei estivi, che per gli allenamenti della prima squadra. Attendiamo, comunque, la decisione del consiglio comunale sulle sorti del Bonolis e poi è da capire se il Teramo concorrerà all'aggiudicazione del bando per la gestione della parte sportiva. Senza dimenticare che nel periodo estivo il Bonolis resterà nelle mani della Soleia. Sono tanti i pro e i contro da valutare». L'avvocato Gianni Gebbia, storico tifoso biancorosso, sottolinea: «Se ci dovesse essere la possibilità di costruire uno stadio di proprietà sarei contento. E anche io sono favorevole al recupero del vecchio Comunale. I costi di gestione del Bonolis sono alti per una realtà come la nostra. Il Bonolis è un impianto bello ma sovradimensionato per le possibilità economiche di una società e per il bacino d'utenza che abbiamo. Se per il Teramo ci fosse un ritorno di carattere commerciale lo scenario, ovviamente, cambierebbe. L'auspicio è che si riesca a trovare a breve una giusta soluzione per evitare l'umiliazione di giocare ancora sui campi della provincia. Aspettiamo il consiglio comunale del 30 settembre».
I PARERI CONTRARI
Il presidente del Club Biancorosso Teramo Giuseppe Bracalenti non vede di buon occhio il progetto di costruire un nuovo stadio. «Lo stadio del Teramo è il Bonolis», dichiara Bracalenti, «ed è un impianto-gioiello. Non mi entusiasma proprio per niente la prospettiva di costruirne un altro. Se la società attuale o una futura non è in grado di gestire il Bonolis, vuol dire che non è una società che fa per noi e per il Teramo. Quello stadio è una Ferrari e bisogna saperla guidare. Il Bonolis serve per alzare l'asticella dell'attuale mediocrità». L'ex bomber del Teramo Giancarlo Pulitelli evidenzia: «I tempi per fare un nuovo stadio non sarebbero brevi. E, inoltre, una cosa del genere renderebbe praticamente inutile tutto l'iter portato avanti finora per arrivare al passaggio della gestione sportiva del Bonolis nelle mani del Comune. Se proprio si devono investire risorse economiche allora è meglio farlo per mettere a posto il vecchio stadio Comunale. Io mi preoccuperei, invece, del presente. Dove giocherà il Teramo le gare casalinghe di questo campionato ?».
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