Teramo, i cinghiali devastano dieci ettari

Gravi danni a un’azienda di Villa Vomano, la Coldiretti accusa: «Adesso basta»

TERAMO. Ancora gravi danni riscontrati nel Teramano a causa dei cinghiali. Stavolta a subirli è stata la società agricola di Aleandro e Paolo Di Giandomenico, che si trova a Villa Vomano e che opera nel settore cerealicolo-zootecnico. Ne dà notizia una nota di Coldiretti, secondo cui la notte tra giovedì e ieri un branco di selvatici affamati ha devastato addirittura dieci ettari di coltivazioni. L'impresa si è, quindi, rivolta alla Coldiretti per essere aiutata.

«Ora basta», sostiene il direttore di Coldiretti Teramo, Massimiliano Volpone, «quello che sta succedendo ha dell’inverosimile. Cosa dobbiamo ancora aspettarci? Non bastano i danni già provocati alle aziende? Non è più possibile assistere all’immobilismo e al caos operativo degli enti territoriali preposti alla gestione della problematica. Siamo di fronte a un rimpallo delle responsabilità che nuoce alle imprese e all’economia agricola provinciale. Avevamo previsto, e annunciato, che con l’arrivo dell’estate la situazione sarebbe peggiorata, eppure nessuno sta facendo nulla. Non ci sono provvedimenti risolutivi, non sono state messe in atto le misure di prevenzione attraverso abbattimenti primaverili mirati al contenimento del numero degli ungulati».

Per Coldiretti è il momento di dire basta al rimpallo di responsabilità attuato dagli enti pubblici. «E’ necessario l’impegno di tutte le istituzioni per far fronte a un problema diventato insostenibile che chiama in causa anche problemi di sicurezza sociale», aggiunge Volpone, «gli equilibri faunistici si sono ormai rotti e questo costituisce un incentivo per le aziende a abbandonare la campagna. Non solo il nuovo governo regionale, al quale chiediamo di provvedere immediatamente a una soluzione, questa volta, definitiva del problema, ma tutte le istituzioni provinciali interessate devono considerare  questo tema centrale e determinante per la “vita” dell’economia teramana e abruzzese. Martedì prossimo incontreremo in Provincia le istituzioni territoriali per denunciare la situazione e pretendere interventi risolutivi».

Evelina Frisa

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