Teramo, la Provincia riduce i dirigenti

Nel bilancio appena approvato tagliati 3 milioni di spese. Il risparmio maggiore è sul personale con la riduzione dei dirigenti
TERAMO. La coperta è corta ma nel tentativo di stiracchiarla a volte si riescono anche a risparmiare soldi pubblici. E' andata così per il bilancio preventivo della Provincia, martoriato dai tagli del governo centrale e approvato lunedì sera col voto favorevole della maggioranza.
Sono state di oltre 3 milioni le spese superflue tagliate dall'assessore provinciale al bilancio, Davide Calcedonio Di Giacinto. Il contenimento delle spese ha toccato innanzitutto il capitolo del personale, tagliato di circa 1,3 milioni di euro grazie al pensionamento di tre dirigenti (che non saranno rimpiazzati) e al trasferimento di un altro.
Il blocco del turn over ha fatto sì che anche i posti di altri funzionari e dipendenti non saranno ricoperti, concorrendo così al risparmio complessivo. Una ulteriore sforbiciata è stata data poi al capitolo delle spese correnti, dove il risparmio si quantifica in circa 2 milioni.
‹‹Sono tanti e piccoli i tasselli di spesa tagliati per arrivare a questa cifra›› spiega Di Giacinto, ‹‹in alcuni casi si tratta solo di 2mila euro o poco più, in altri casi di spese maggiori››.
Tra le somme tagliate ci sono ad esempio quelle per le consulenze (70mila euro), quelle frutto del risparmio energetico e dell'installazione di pannelli fotovoltaici sulle scuole (200mila), i soldi per gli stage e tirocini (50mila) o quelli risparmiati con l'uscita dell'ente da alcune società partecipate (circa 30mila). Accanto a questi ci sono poi tagli più contenuti ma significativi come quello agli abbonamenti cartacei alle riviste (circa 15mila) che d'ora in poi verranno fatti per via digitale e condivisi dai settori tramite computer, o quelli per la digitalizzazione degli atti (20mila). Infine i tagli alle spese della politica giudicate sempre più impopolari, come quelle di rappresentanza (20mila) o per i mezzi dell'ente e le auto blu (100mila).
Per far fronte ai tagli alla biblioteca Delfico dal consiglio è uscita invece l'idea - condivisa in maniera bipartisan - della nascita di una Fondazione con tutte le istituzioni del territorio per la gestione della struttura. Per ora alla biblioteca sono andati 20mila euro più 76mila per nuovo personale fornito da Teramo Lavoro, con la promessa di nuovi fondi (almeno altri 30mila) con le prossime variazioni di bilancio.
Sono state di oltre 3 milioni le spese superflue tagliate dall'assessore provinciale al bilancio, Davide Calcedonio Di Giacinto. Il contenimento delle spese ha toccato innanzitutto il capitolo del personale, tagliato di circa 1,3 milioni di euro grazie al pensionamento di tre dirigenti (che non saranno rimpiazzati) e al trasferimento di un altro.
Il blocco del turn over ha fatto sì che anche i posti di altri funzionari e dipendenti non saranno ricoperti, concorrendo così al risparmio complessivo. Una ulteriore sforbiciata è stata data poi al capitolo delle spese correnti, dove il risparmio si quantifica in circa 2 milioni.
‹‹Sono tanti e piccoli i tasselli di spesa tagliati per arrivare a questa cifra›› spiega Di Giacinto, ‹‹in alcuni casi si tratta solo di 2mila euro o poco più, in altri casi di spese maggiori››.
Tra le somme tagliate ci sono ad esempio quelle per le consulenze (70mila euro), quelle frutto del risparmio energetico e dell'installazione di pannelli fotovoltaici sulle scuole (200mila), i soldi per gli stage e tirocini (50mila) o quelli risparmiati con l'uscita dell'ente da alcune società partecipate (circa 30mila). Accanto a questi ci sono poi tagli più contenuti ma significativi come quello agli abbonamenti cartacei alle riviste (circa 15mila) che d'ora in poi verranno fatti per via digitale e condivisi dai settori tramite computer, o quelli per la digitalizzazione degli atti (20mila). Infine i tagli alle spese della politica giudicate sempre più impopolari, come quelle di rappresentanza (20mila) o per i mezzi dell'ente e le auto blu (100mila).
Per far fronte ai tagli alla biblioteca Delfico dal consiglio è uscita invece l'idea - condivisa in maniera bipartisan - della nascita di una Fondazione con tutte le istituzioni del territorio per la gestione della struttura. Per ora alla biblioteca sono andati 20mila euro più 76mila per nuovo personale fornito da Teramo Lavoro, con la promessa di nuovi fondi (almeno altri 30mila) con le prossime variazioni di bilancio.
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