Teramo, muore un anno dopo i 40 interventi per salvarlo

Non ce l'ha fatta l’uomo fu sottoposto a una particolare procedura al Mazzini dopo un grave incidente agricolo

TERAMO. Non ce l’ha fatta. Ha lottato per sette mesi e con lui medici e infermieri dell’ospedale di Teramo. Ma ad un anno dalla sua dimissione, Roberto Pulsoni, teramano di 47 anni, è morto.

La sua storia clinica era diventata da manuale perchè ha varcato la porta della sala operatoria dell'ospedale di Teramo più di 40 volte. Pulsoni era stato ricoverato per sette mesi, era stato portato al Mazzini il 28 febbraio 2015. L’uomo era su un trattore vicino Colle Caruno, alle porte di Teramo, e il mezzo agricolo, fuori controllo, l'ha schiacciato contro un muretto. L'uomo ha riportato un politrauma con rottura della milza, di parte del fegato, fratture vertebrali e costali e anche un emotorace massivo. Pulsoni è stato subito ricoverato in rianimazione e il giorno stesso i chirurghi gli hanno asportato la milza e una parte del fegato.

Dopo la prima operazione il paziente è andato in peritonite ed è stato necessario un altro intervento di laparotomia. Poi c'è stata una recidiva. A quel punto non è stato possibile richiudere l'addome, che si era gonfiato. Per questo le due equipe, della rianimazione e della chirurgia, hanno applicato la procedura del "ventre aperto", abbinata a una lunga serie di medicazioni avanzate. In sostanza nell'addome del paziente si mette una spugna particolare e con un meccanismo si eliminano tutte le secrezioni, in modo da favorire la cicatrizzazione per cui i due lembi della ferita alla fine si congiungono. Ogni 72 ore il paziente è stato portato in sala operatoria, in ambiente sterile, per la medicazione avanzata.

Il paziente per 37 volte è stato sottoposto a questi mini-interventi. Alla fine le condizioni di Pulsoni sono migliorate, tanto da consentire, ai primi di ottobre del 2015, la sua dimissione.

L’uomo è tornato a casa e, compatibilmente con la terribile esperienza vissuta, ha ripreso una vita quasi normale. Ha superato tanti i rischi, dalla setticemia, alla necrosi dell'intestino o del fegato, a una peritonite terziaria. Però le sue condizioni di salute, quest’estate, sono andate via via peggiorando. E il paziente ha cominciato ad accusare forti problemi ai reni. Fino a quando l’altroieri è morto. I funerali di Pulsoni, che lascia la moglie e tre figli, si celebreranno oggi alle 15 nella chiesa di Cartecchio. (a.f.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA