il fatto

Teramo, questura evacuata per un falso allarme bomba

L’allarme è scattato nel primo pomeriggio, intorno alle 15, quando i vigili del fuoco di Brindisi hanno ricevuto una telefonata che avvertiva che entro mezz'ora una bomba sarebbe esplosa nella questura teramana. Si è poi scoperto che a chiamare era stato un uomo ricoverato in una casa protetta

TERAMO. Evacuazione lampo, nel senso che è durata una manciata di minuti, della questura. L’allarme è scattato nel primo pomeriggio, intorno alle 15, quando i vigili del fuoco di Brindisi hanno ricevuto una telefonava in cui un uomo avvertiva che entro mezz’ora sarebbe scoppiata una bomba nella questura di Teramo. È scattato il piano di sicurezza che ha portato tutti i presenti - oltre al personale in divisa anche i dipendenti dell'amministrazione civile e i cittadini in attesa all’ufficio passaporti e gli extracomunitari che erano all'ufficio immigrazione - ad uscire dall'edificio, in attesa delle verifiche all'interno. Nel frattempo però i controlli sulla telefonata ricevuta dai vigili del fuoco di Brindisi hanno dato un esito rassicurante: a chiamare è stato un paziente ricoverato in una casa protetta per malati di mente del Brindisino.

Forse il paziente – che non ha nemmeno occultato il numero da cui chiamava – era stato a Teramo anni addietro e per questo ha lanciato il falso allarme bomba proprio nella caserma Passamonti. Comunque sia, i controlli nell’edificio di viale Bovio hanno dato esito negativo e dopo circa un quarto d'ora l'allarme è rientrato. Tra i passanti e i residenti della zona, in molti hanno creduto che si trattasse di un'esercitazione.

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