Teramo, si apre uno spiraglio per i 25 posti a rischio alla Team

23 Gennaio 2015

Alcuni possono essere riassorbiti, altri inseriti in una nuova società. Pianta organica, sindacati critici

TERAMO. E’ stato deludente a giudizio dei sindacati il confronto avuto ieri mattina in prefettura sul problema della pianta organica della Team, varata dal Consiglio d’amministrazione con il voto di astensione del presidente Giovanni Mattucci. Qualche spiraglio, invece, anche se restano forti preoccupazioni, per i 25 lavoratori part-time che nella municipalizzata sono impiegati nei servizi museali e nella pulizia degli edifici pubblici. Questi servizi infatti non saranno più svolti dalla Team e dovranno essere esternalizzati a una nuova società di servizi che dovrebbe riassorbire i lavoratori.

I sindacati hanno voluto vederci chiaro, ma questo confronto è stato rinviato al prossimo consiglio comunale fissato per 12 febbraio. In questa sede infatti, si dovrà decidere se è percorribile una compagine societaria totalmente pubblica e il destino dei servizi in scadenza.

[[(standard.Article) A rischio 25 dipendenti Team

Al confronto in prefettura ha preso parte anche il sindaco Maurizio Brucchi che ha voluto fornire rassicurazioni sui dipendenti a rischio per la scadenza di alcuni servizi in convenzione con la Team. «Stiamo lavorando per l’assimilazione di alcuni contratti nel servizio di igiene urbana che la Team continuerà a espletare. Parallelamente contiamo di assorbire parte del personale in una nuova cooperativa, la Team Service, che si metterà sul mercato per aggiudicarsi questi servizi partecipando a gare pubbliche. Va puntualizzato che non si tratta di una nostra scelta politica ma un obbligo di legge».

Per quanto riguarda la pianta organica, nessuna apertura, secondo i sindacati, avrebbe dimostrato l’amministratore delegato della Team Luca Ranalli. Fiadel, Cgil e Cisl hanno chiesto un coinvolgimento per capire le ripercussioni dei tagli alle spese chieste proprio dall’amministrazione comunale quale partner pubblico.

«Abbiamo preso atto», ha dichiarato Fabio Benintendi della Cisl, «che parliamo due lingue completamente diverse, anche in relazione all’interpretazione del contratto collettivo. L’amministratore ha riproposto un assetto cristallizzato dell’organigramma e noi riteniamo questa rigidità inaccettabile». Perplesso si è dichiarato inoltre Amedeo Marcattili della Cgil per l’assenza del presidente della Team Mattucci. «In qualità di rappresentante legale ci saremmo aspettati un confronto anche con il presidente, anche in virtù del suo voto d’astensione che ci mette un ulteriore campanello d’allarme». Il confronto, per quanto ritenuto improduttivo dai sindacati, è stato utile a far emergere una nuova problematica in seguito alla segnalazione di alcuni iscritti al sindacato e operatori della Team. In molte frazioni teramane sarebbe stato posticipato l’orario del ritiro delle utenze domestiche senza che i cittadini, né gli stessi operatori, fossero avvertiti. Da qui lo sconcerto dei sindacati. «La raccolta non verrà più effettuata dalle 6 in poi, ma dalle 11 in poi. Come è possibile prendere decisioni così impattanti dalla sera alla mattina? Chiediamo che venga ripristinato il vecchio orario di lavoro». Di questo si parlerà in una prossima riunione con i vertici della Team a fine mese.

Marianna De Troia

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