Terremoto, sono 34 i luoghi sicuri

19 Dicembre 2011

Il Comune li pubblica sul sito solo dopo le ventuno scosse di sabato ma il file è pesantissimo ed è scritto a caratteri microscopici. I geofisici: valori di magnitudo relativamente bassi a profondità elevate

TERAMO. Sono 34 i punti d'attesa e d'accoglienza. I luoghi della salvezza in città e nelle frazioni. I posti sicuri dove rifugiarsi, con i figli e gli anziani, in caso di una scossa forte. Lo sono almeno sulla carta, salvo poi scoprire, tanto per fare un esempio, che nel campetto di calcio di Colleatterrato c'è un lucchetto che serra il cancello. Ma è questa la mappa della salvezza stabilita dalla Protezione civile, che i cittadini debbono conoscere, per evitare di fuggire in modo caotico per strada e ritrovarsi a dormire al gelo, con bimbi anche piccolissimi, dentro l'abitacolo dell'auto. Così è accaduto nella notte della paura, tra venerdì e sabato scorsi, quando lo sciame sismico, che ha ricordato i mesi che hanno preceduto la catastrofe dell'Aquila, ha colpito il Teramano.

Il Comune ha pubblicato sul proprio sito l'elenco dei luoghi sicuri. Si è messo in regola. Ma lo ha fatto dopo le 21 scosse. Dopo il pericolo. Per leggerlo, infatti, bisogna cliccare sulla scritta "ultime pubblicazioni". E questa è proprio l'ultima. Ma c'è di più: occorrono dieci minuti buoni, dal computer di casa, per scaricare il pdf della mappa che è pensatissimo. E poi, una volta aperto, ti accorgi che è scritto con caratteri microscopici, più piccoli della punta di uno spillo. Li pubblichiamo quindi in modo leggibile (vedi la tabella).

Abbiamo inoltre chiesto agli esperti del Dipartimento CersGeo dell'Università D'Annunzio di Chieti-Pescara di intepretarci le 21 scosse. Due della lunga serie possono destare preoccupazione.

«La sequenza sismica che ha interessato l'area del Teramano dal 16 al 17 dicembre 2011», scrivono i geofisici, «ha evidenziato dei valori di magnitudo relativamente bassi a profondità elevate. Cronologicamente lo sciame che ha interessato il distretto sismico dei Monti della Laga è iniziato alle 10,08 del 16 dicembre con un epicentro sito che in prossimità della faglia attiva di Campotosto ed una magnitudo pari a 2.3 (relativamente bassa) ad una profondità di 10 chilometri. A questa profondità generalmente si registrano la maggior parte degli eventi sismici nel retro catena appenninica. A distanza di circa 11 ore (23,28) vi è stato un altro evento di magnitudo 3.2 a circa 30 chilometri a Nord Est dall'abitato di Campotosto e quindi lontano dalla struttura sismica attiva prima citata. Dall'evento delle 23,28, altre 20 scosse sono state registrate nelle 15 ore successive, localizzate a circa 5 chilometri a Nord Ovest dall'abitato di Teramo e collocate in prossimità dell'evento registrato alle 23,28. Queste hanno mantenuto valori di magnitudo relativamente bassi, da un minimo di 2 ad un massimo di 3,4, con valori di scala Mercalli (risentimento in superficie del sisma) tra 3 e 4. Dal punto di vista spaziale queste scosse lasciano pensare ad una struttura profonda che scarica la sua energia a piccole dosi. Due eventi fanno eccezione e si discostano dal quadro descritto: uno alle 00,03 di sabato, vicino all'abitato di Rocca Ceppino, a profondità di 5 chilometri con magnitudo 2, ed un altro alle 00,08 a Macchia da Sole, con magnitudo 2,5 e profondità di 7 chilometri. Sono comunque scosse lontane dai distretti sismici più pericolosi siti nel retro catena appenninico».

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