Tortoreto, ragazza dilaniata sull’A14: il Dna conferma la sua identità

Consegnati i risultati degli esami di comparazione fatti dagli esperti del Ris di Roma. Il pm conferisce l’incarico per l’autopsia, resta aperta l’ipotesi di istigazione al suicidio

TORTORETO. Nel giorno in cui la procura conferisce l’incarico per l’autopsia, la certezza dell’identità della ragazza prende forma nei risultati degli esami del Dna arrivati dai Ris di Roma e consegna ai familiari solo drammatiche conferme.

Gli esami certificano che i resti di quel corpo dilaniato dal passaggio di camion e macchine sono di Giulia Di Sabatino, 19 anni, precipitata dal cavalcavia dell’A14 nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre. L’autopsia, affidata all’anatomopatologo Gina Quaglione, sarà eseguita la prossima settimana.

Tra i tanti quesiti posti dal pm Irene Scordamaglia anche la necessità di far ricorso agli esami tossicologici per capire se la ragazza abbia ingerito, alcol, droghe o farmaci. Perchè in un fascicolo aperto per induzione al suicidio ogni cosa ha la sua importanza.

leggi anche: Ragazza dilaniata a Chi l’ha visto? Il padre: «Chi sa qualcosa parli» La famiglia di Giulia non crede all’ipotesi del suicidio e chiede ai testimoni di farsi avanti. Il papà: «Aiutatemi a capire la verità». La sorella maggiore: «Doveva venire a Londra, era contenta»

Un fascicolo che a quasi due settimane dai fatti resta contro ignoti visto che non ci sono indagati. Nella sua attenta e puntigliosa istruttoria il pm, appena qualche giorno dopo il ritrovamento dei resti, ha ascoltato personalmente i familiari e i conoscenti più stretti della ragazza come persone informate sui fatti. Audizioni al termine delle quali non sono emerse ipotesi di reato diverse e nel corso delle quali, evidentemente, il magistrato si è fatto un’idea ben precisa degli avvenimenti. Un ricostruzione, fatta anche attraverso l’acquisizione dei tabulati telefonici e dei messaggi su WhatsApp intercorsi tra la ragazza e i familiari, che l’ha portata a confermare il fascicolo aperto per istigazione al suicidio e ad escludere ogni altra ipotesi sulla morte della giovane.

E nelle carte di un’indagine è difficile racchiudere il dolore e lo sconcerto di una famiglia che non vedrà più rientrare a casa una ragazza di 19 anni morta nel giorno del suo compleanno e che agli amici aveva detto di voler andare a Londra. Mercoledì sera il padre Luciano ha lanciato un appello dalla telecamere della trasmissione “Chi l’ha visto”: «Chi sa qualcosa parli, chi quella notte ha visto qualcosa si faccia sentire». La ragazza, secondo le testimonianze dei parenti, sarebbe uscita dal ristorante in cui faceva la cameriera prima della fine del turno, verso le 23 di lunedì. Sarebbe quindi tornata a casa - abita a pochi metri dal locale - per cambiarsi i vestiti e poi sarebbe uscita in fretta per festeggiare il suo compleanno in tempo per la mezzanotte. A casa ha lasciato tutti gli oggetti personali, dal borsellino con i soldi al telefono. Poi è sparita. Qualcuno dice di averla vista a bordo di una Panda rossa, ma anche in questo caso tutte le indagini fatte hanno escluso il coinvolgimento di altre persone.(d.p.)

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