l'inchiesta

Tortoreto, sette indagati per la morte di Agostinone

Oggi l’autopsia sull'operaio 36enne di Montesilvano schiacciato contro il carroponte all’ex Rdb di Tortoreto

TORTORETO. Sette indagati per la morte di Federico Agostinone, l’operaio 36enne di Montesilvano rimasto schiacciato contro il carroponte mentre lavorava su un cestello elevatore a dieci metri di altezza. L’iscrizione dei sette nomi nel registro degli indagati (l’ipotesi di reato contestata è omicidio colposo) è un atto dovuto in presenza di un esame irripetibile come l’autopsia, prevista per oggi, per cui tutti possono nominare un proprio consulente. Gli indagati sono responsabili, a vario titolo, di alcune società.

Agostinone, figlio dell'ex capo dei vigili urbani di Montesilvano e papà di una bambina di otto anni, martedì mattina era con un collega a lavorare in un capannone della ex Rdb lungo la bonifica del Salinello a Tortoreto. La Dg Service di Montesilvano, la ditta di cui era dipendente, infatti, ha ricevuto l'incarico dalla Italprefabbricati, che ora è proprietaria dell'ex impresa di manufatti in cemento dichiarata fallita, di smontare tutte le attrezzature. E intorno alle 10.30 Agostinone è entrato sul cestello elevatore per salire su, fino a dieci metri di altezza, e lavorare sul carroponte. Nel frattempo, a terra, un collega manovrava il carroponte. Non si sa che cosa sia successo con precisione, fatto sta che il cestello è andato a impattare contro la trave del carroponte. E il giovane operaio è rimasto schiacciato. Il grido di dolore di Agostinone è rimbombato nel capannone ormai vuoto e ha allertato il collega a terra. Che ha tentato in tutti i modi di allentare la pressione della trave d'accaio sul fragile cestello. Le urla del collega hanno richiamato anche una coppia di persone che era nelle vicinanze ed entrambi hanno scavalcato il cancello per cercare di dare aiuto. Nel frattempo il collega è salito su un altro cestello elevatore per raggiungere Agostinone, che era ormai privo di sensi.

Le operazioni a dieci metri di altezza per riportarlo a terra sono state complesse, ma alla fine l'operaio gravemente ferito ha toccato il suolo. Ma per il giovane papà non c’è stato nulla da fare. Tutte le attrezzature sono state sequestrate e il pm Silvia Scamurra ha aperto l’inchiesta. Oggi l’autopsia e successivamente il nulla osta per la riconsegna del corpo ai familiari.

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