Tortoreto, sfollati come pacchi postali 

Dal 2016 vengono spostati da un albergo all’altro mentre le case popolari del borgo vanno in rovina. Di Matteo accusa

TORTORETO. Anche Tortoreto ha ancora i suoi sfollati dopo il terremoto del centro Italia del 2016: si tratta di sei famiglie, una ventina di persone in tutto tra cui alcuni bambini, che vivevano nelle case popolari a ridosso del borgo medievale e che proprio in questi giorni stanno subendo l’ennesimo trasferimento, questa volta da una struttura ricettiva ad un’altra. La vicenda, passata in sordina finora, è stata portata alla luce dal consigliere comunale di opposizione Domenico Di Matteo. Spiega il capogruppo di Obiettivo Tortoreto: «Le case popolari in questione sono in stato di abbandono dal novembre 2016. Non si vedono crepe, almeno esternamente, ma sono ben visibili tutti i segnali dell’incuria. Dentro le famiglie hanno lasciato mobili e non solo, che si stanno ammalorando. Questo mentre lo Stato, attraverso la Protezione civile, sta spendendo da oltre tre anni più di mille euro al mese per dare loro un tetto in strutture private».
Le immagini dell’esterno della palazzina in via Costa del Monte parlano da sole: erba che ha invaso le recinzioni e i cortili, arredi e giochi per bambini rovinati, finestre rotte dagli agenti atmosferici. Campeggiano anche due scritte lasciate da qualcuno degli ex inquilini: una sul muro, “Ridateci una casa”, una su di uno scivolo, “Aiuto, Comune”. Di Matteo continua attaccando e lanciando un appello: «A quanto mi risulta, si è speso finora tra i 200 e i 300mila euro. Non capisco il senso di buttare cifre simili per tenere le persone fuori dagli alloggi, invece di realizzare lavori di sistemazione dell’edificio e farle tornare a casa. Mi chiedo anche perché finora il Comune di Tortoreto non abbia assunto una posizione forte per risolvere questa situazione. Sollecito quindi l’Ater ad intervenire urgentemente».
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