Ucciso dal figlio, addio in forma privata

I funerali dell’83enne Di Rocco celebrati senza pubblicità e con i soli parenti nel santuario della Madonna delle Grazie
TERAMO. Si sono svolti ieri nel santuario della Madonna delle Grazie, in forma strettamente privata per volontà dei parenti, i funerali di Mario Di Rocco, l’83enne ex capostazione dello scalo ferroviario di Teramo che poco più di una settimana fa, nella tarda serata di lunedì 20 novembre, è stato accoltellato a morte dal figlio Francesco, 49 anni, al culmine di una lite.
Mario Di Rocco aveva dei cugini a Castiglione Messer Raimondo, il suo paese di origine, e Bisenti. Si tratta, a quanto pare, di persone molto riservate, che non avrebbero gradito la presenza di giornalisti e fotografi alle esequie del parente. Di qui la scelta di procedere nel massimo riserbo: non sono stati stampati manifesti funebri e la cerimonia si è svolta ieri alle 14, orario ideale per non dare nell’occhio. I cugini di Di Rocco si sono affidati all’impresa funebre Di Donato di Castiglione e proprio nel cimitero del paese della Val Fino, dove da alcuni anni riposa la moglie della vittima del delitto, la salma è stata trasportata e tumulata dopo la cerimonia. La scelta di tanta riservatezza da parte di persone che non avrebbero certo accettato di essere associate a una tragedia alla quale erano del tutto estranee appare comprensibile e rispettabile, così come va evidenziato che non era affatto scontato che questi familiari si accollassero le spese del funerale.
Intanto Francesco Di Rocco, subito arrestato dai carabinieri dopo il fatto e reo confesso del delitto, resta detenuto nel carcere teramano di Castrogno con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Il suo legale Federica Benguardato deciderà a breve se presentare un’istanza al tribunale del Riesame dopo che il gip del tribunale teramano ha respinto la sua richiesta di mettere l’indagato ai domiciliari, e sta valutando la richiesta di una consulenza psichiatrica.
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