Università Teramo, bufera per il prof negazionistaMoffa: nessuno può entrare nel merito delle lezioni

7 Ottobre 2010

Nonostante la lezione su revisionismo e negazione della Shoah, denunciate da un articolo pubblicato su Repubblica, Claudio Moffa non può essere cacciato: il docente ha contattato l'Ateneo e ribadito, in sintesi, che nessuno può entrare nel merito delle sue lezioni. Il preside, dopo l'annuncio dei provvedimenti, fa marcia indietro: "Tutto è rinviato al consiglio di facoltà del 13 ottobre prossimo"

TERAMO. Sarà il consiglio di facoltà del 13 ottobre ad affrontare il caso Moffa (il video di Repubblica.it), il preside non può prendere provvedimenti. Così come il professore Claudio Moffa, che nega l'Olocausto, non può essere cacciato dall'università. Lo stesso docente, sull'onda della valanga di reazioni - tutte segnate da una forte indignazione - alla notizia pubblicata da Repubblica della lezione tenuta a Teramo dal docente revisionista il 25 settembre scorso, avrebbe contattato l'Ateneo per esprimere il suo punto di vista, e ribadire in sintesi che nessuno può entrare nel merito delle sue lezioni.

LE REAZIONI IN UNIVERSITA' I docenti di Scienze politiche contro Moffa
REPUBBLICA.IT Lezioni di negazionismo all'università | VIDEO: la lezione di Claudio Moffa
LA LETTERA Una vittima della Shoah scrive al rettore: "Condannatelo a un tour ad Auschwitz"

Queste ultime due novità stringono l'Università teramana in una sorta di angolo. E spingono il preside della facoltà di Scienze politiche, Enrico Del Colle, a scegliere una via moderata. Il preside, dopo le prime dichiarazioni a caldo, preferisce non esprimersi più e rimanda ogni tipo di decisione su Moffa al consiglio di facoltà del 13 ottobre prossimo.

«Non rientra nelle mie competenze di preside attivare provvedimenti su Moffa», dice, «Il Consiglio di Facoltà di Scienze politiche del 13 ottobre prossimo era stato già convocato con lettera inviata il 5 ottobre con un odg non contenente l'argomento in oggetto. Naturalmente in quella sede», conferma il preside, «si potrà discutere della vicenda in questione».

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