Violentate durante l'Interamnia

Sotto processo quattro ragazzini teramani, due danesi li accusano

TERAMO. L'ombra di una violenza sessuale su due giovanissime atlete danesi piomba sulla Coppa Interamnia che ogni anno lancia Teramo nel palcoscenico internazionale della pallamano. L'estate scorsa, quattro ragazzini di Teramo, figli di buona famiglia, sono stati coinvolti in una delicata vicenda giudiziaria di cui solo ora si è avuta notizia. I quattro adolescenti, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, avrebbero commesso atti di libidine verso due atlete della Danimarca, entrambe di 16 anni. Per tre mesi, i quattro sono rimasti agli arresti in casa.

Novanta giorni di «permanenza a casa», con il solo permesso di frequentare la mattina la scuola. Fino a che, alla vigilia del Natale appena passato, il giudice per i minorenni non li rimette in libertà, decidendo contestualmente di mandarli sotto processo, con decreto di giudizio immediato.

Così, il 2 febbraio prossimo, i quattro ragazzini compariranno davanti al tribunale per i minori dell'Aquila. Su di loro, difesi dagli avvocati Gennaro Lettieri, Manola Di Pasquale e Filippo Torretta, pesa un'accusa grave. Ma si dichiarano innocenti. Il processo, quindi, si basa sulla versione delle due presunte vittime, raccolta subito dopo i fatti con l'ausilio di una interprete, contro la difesa dei quattro giovani teramani.

Sono le 13 del 6 luglio scorso quando, nel corridoio della piscina comunale dell'Acquaviva, le due incrociano i quattro. Il racconto delle ragazze danesi parla di molestie e avances che le spingono a rifugiarsi in un bagno della struttura sportiva. Ma la porta, sempre secondo la loro versione, viene forzata, spalancata e richiusa alle spalle dei quattro molestatori che cominciano a toccare le ragazze nelle parti intime. Fino a che uno dei quattro non si sfila i pantalocini rossi e cerca di violentare una delle presunte vittime.

L'arrivo di una pattuglia dei carabinieri, avvisati da un passante, pone fine al dramma. I quattro ragazzini vengono portati in caserma e, nel giro di poche ore, identificati e denunciati per violenza sessuale, dopo che i carabinieri hanno raccolto le testimonianze delle ragazze.

Tutto sembra finire in questo modo. Ma il 18 agosto scattano le misure restrittive: per tre mesi i quattro adolescenti restano sottoposti alla "permanenza in casa", una sorta di arresti domiciliari con il permesso solo di frequentare la scuola. Fino a che la procura per i minori dell'Aquila non chiede il loro giudizio immediato per il processo già fissato a febbraio. Ma per ora sono solo le parole delle due danesi ad accusare i quattro imputati adolescenti teramani.

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