Vivono da anni nella villa sequestrata

Ordinanza di demolizione mai eseguita ma il Comune non acquisisce l'immobile

TERAMO. Tra due mesi, in ottobre, saranno tre anni che quella villa in collina alle porte della città è stata posta sotto sequestro dalla polizia municipale perché abusiva. Nel frattempo, però, in quella villa i proprietari - pur investiti da una raffica di provvedimenti giudiziari - hanno concluso i lavori, hanno cominciato ad abitarci e continuano a stare tuttora. Indisturbati. Sembra una storia da profondo Sud, emblematica di situazioni che pensiamo appartenere ad altri contesti. E invece accade e si evolve tra una contrada a tre chilometri dal centro e gli uffici della città.

L'ultimo sviluppo è l'archiviazione della denuncia per abuso d'ufficio fatta a suo tempo dal proprietario dell'immobile ad Anna Capponi della polizia municipale di Teramo (ora distaccata in procura), che si occupò inizialmente del caso. Il gip Guendalina Buccella ha chiuso il procedimento perché il fatto non sussiste su richiesta del pm. Di conseguenza, Anna Capponi querelerà l'uomo per calunnia.

Nel frattempo sono cominciati due processi. Uno al suddetto possidente-costruttore per l'aggressione alla stessa Capponi, avvenuta negli uffici comunali quando l'uomo, entrato all'improvviso per far valere le proprie ragioni, torse con violenza il braccio al pubblico ufficiale. L'altro all'intera famiglia per l'abuso edilizio (l'immobile, secondo l'accusa, doveva essere un fabbricato rurale unifamiliare ma era diventato una villa con tre appartamenti). L'ultima udienza, tenuta in aprile davanti al giudice Angela Di Girolamo, è stata aggiornata a novembre perché il legale della famiglia ha presentato una nuova richiesta di sanatoria. Per inciso: sulla prima richiesta di condono è stato aperto un procedimento per falso a carico del tecnico progettista di fiducia dei privati; e ulteriori denunce sono state notificate a questi ultimi per la violazione dei sigilli, compiuta quando hanno continuato a lavorare.

Altro inciso: di fronte alla villa abusiva, alcuni mesi dopo il sequestro, la polizia municipale scoprì e sequestrò una discarica abusiva. Su un terreno della stessa famiglia venivano interrati inerti e scarti di lavorazione. Insomma, una storia da autentico Far west urbanistico-edilizio e ambientale. Nella quale le autorità avrebbero potuto fare un'ottima figura, ma non è così. Perché, a fronte di indagini puntuali, il Comune non è mai passato alla fase successiva. Emessa un'ordinanza di demolizione dell'immobile abusivo a cui i privati non hanno ottemperato, l'ente avrebbe dovuto acquisire il bene dopo 90 giorni e utilizzarlo a scopi sociali. Non solo non l'ha fatto, ma non ha mai sloggiato i privati dalla villa sequestrata. La famiglia, che si è vista respingere da due gip istanze parziali di dissequestro, continua a vivere lì. Anzi, beffa delle beffe per il Comune: i suoi componenti vi hanno anche preso la residenza. (d.v.)

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