Buffon ricorda Galeone: «Mi innamorai del suo Pescara nel 1986»
All’epoca Gianluigi Buffon aveva otto anni, essendo nato nel gennaio del 1978. «Il Pescara, quel Pescara del 1986, è stato una delle prime squadre per le quali ho fatto il tifo. Un amore, un entusiasmo giovanile, la classica sfida impossibile che, però, è stata vinta. Venivo da una famiglia di juventini, mi innamorai di Trapattoni. Ma quando sei ragazzo ti rapiscono i personaggi. Le favole. E Galeone era un personaggio in grado di trascinare. Cominciai a simpatizzare per il Pescara, perché tifavo per una squadra in difficoltà che poi ce l’ha fatta. Mi ricordo i giocatori che fecero l’impresa di andare in serie A: Rebonato il bomber, Gasperini a centrocampo, Rocco Pagano e Berlinghieri sulla fasce, De Trizio, Bosco e altri ancora. Gatta in porta», ha detto il capodelegazione della Nazionale nel corso della trasmissione Viva el futbol con Daniele Adani, Antonio Cassano e Nicola Ventola, riferendosi a Giovanni Galeone il giorno dopo la scomparsa del tecnico che ha fatto grande i colori biancazzurri. «Mi appassionava la storia di una squadra retrocessa in C e poi ripescata, perché il Palermo non si era iscritto alla B. Ho fatto il tifo per loro dalla prima all’ultima giornata. Una squadra partita in ritiro con dodici giocatori. Come fai a non innamorarti di quella favola? Galeone faceva calcio champagne. L’anno dopo andai a vedere il Pescara in ritiro precampionato, perché c’era Baka Sliskovic che era il mio idolo, il mio primo idolo. Sliskovic mi faceva impazzire, roba da svenire quando l’ho visto di persona. E poi Galeone è Galeone, il profeta di questo calcio meraviglioso. Difficile spiegare il mister. Non c’è bisogno di aggiungere altro».