CORONAVIRUS

Abruzzo in zona bianca, che cosa cambia dal 7 giugno

Niente coprifuoco ma mascherine, e (per ora) discoteche aperte ma non per il ballo

PESCARA. Se tutto va bene, se cioé la curva dei contagi continua a scendere, l'Abruzzo può andare in zona bianca il 7 giugno insieme a Veneto e Liguria. Prima di loro, martedì 1 giugno, secondo l'ultimo decreto del governo, dovrebbe esserci il passaggio di fascia di Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Poi toccherà alle altre regioni. Ma che cosa cambia con la zona bianca relativamente alle restrizioni Covid?

NIENTE COPRIFUOCO MA MASCHERINE.  In zona bianca niente coprifuoco ma restano l'obbligo di mascherina e distanziamento. Si anticipano le riaperture. E' quanto previsto nell'accordo tra ministero della Salute e Regioni sulle regole da applicare nella fascia con il livello più basso di rischio Covid. Le misure emergono dall'incontro di mercoledì tra il ministro della Salute Roberto Speranza che si è detto "soddisfatto" dell'intesa ("C’è la consapevolezza che serve ancora prudenza e gradualità", ha sottolineato) e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, e Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità. Queste linee guida saranno recepite in una prossima ordinanza del ministro, riferisce il ministero della Salute in una nota. "Rimane l'obbligo di mascherina - ha aggiunto - ma è un progressivo ritorno verso la normalità. Non è un liberi tutti, restano le precauzioni, ma grazie alla riduzione dei contagi e del numero delle vittime e alla buona riuscita della campagna vaccinale, stiamo andando in una buona direzione".

La proposta condivisa prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi -, una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto "coprifuoco" e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo. Il riferimento per lo svolgimento delle attività - dettaglia la nota - è quello delle "Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali", adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli.

DISCOTECHE. Si comincia a guardare all'unico settore che non ha ancora una data di riapertura, quello delle discoteche che nelle tre regioni in bianco riapriranno ma non per il ballo. Non è un caso che il Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo ha inviato al Comitato tecnico scientifico e alla Conferenza delle Regioni il protocollo messo a punto dal Sindacato dei gestori dei locali (Silb) chiedendo di valutare la possibile riapertura in sicurezza proprio sulla base delle indicazioni contenute nel documento tecnico e, soprattutto, di considerare l'ipotesi di vaccinare i più giovani proprio all'interno dei locali, una proposta avanzata dal sindacato che aveva dato la disponibilità ad organizzare degli open day. Si deciderà nelle prossime settimane, anche alla luce dell'esito dei due test event che si terranno probabilmente il 12 giugno al "Praja" di Gallipoli e il "Fabrique" di Milano con una serie di regole che, in attesa del green pass, saranno valide per tutti i locali: tampone nelle 36 ore precedenti l'ingresso in discoteca, biglietti limitati, acquistabili solo online e sbloccati solo dopo l'esito del test, nuovo tampone sei giorni dopo l'evento.