«Agricoltura, i giovani sono il futuro del settore»

L’assessore Pepe indica le priorità dell’intervento: 432 milioni in sei anni con un’attenzione particolare all’innovazione e al ricambio generazionale
PESCARA. Varato dalla Regione il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Il piano mette a disposizione 432 milioni di euro per i prossimi 6 anni e vede la Regione protagonista diretta con un cofinanziamento di oltre 65 milioni di euro. «La strategia del Piano», dice l’assessore regionale Dino Pepe, «è stata costruita partendo dai punti di forza dell’agricoltura abruzzese e tenendo ben presente le criticità del settore agricolo regionale, come la scarsa propensione dei giovani a lavorare in agricoltura, la frammentazione delle aziende e la scarsa capacità contrattuale degli agricoltori, il ricorso a misure per la diversificazione di attività extra-agricole e gli scarsi investimenti in innovazione e ricerca per esplorare nuove frontiere e nuovi mercati». Punti di forza sono invece, sottolinea l’assessore, «la presenza di oltre 67 mila imprese che operano su 454 mila ettari per 1 miliardo di produzione economica; la forte vocazionalità di alcuni territori e la loro diversificazione morfologica».
«La costruzione del Piano», spiega ancora Pepe, «ha visto protagonista innanzitutto il partenariato con tutti i portatori di interesse regionale, dalle associazioni di categoria agricole ai gestori delle aree protette, dagli Enti di Ricerca Pubblici a i professionisti del settore agricolo e agro-ambientale. La concertazione ha portato alla definizione di scelte strategiche puntuali, in linea con quelle che sono le indicazioni dei regolamenti comunitari, che richiamano fortemente ad attuare interventi a favore del mondo agricolo, alla valorizzazione delle risorse naturali con particolare riguardo alla tutela della biodiversità, dell'acqua e del suolo e in ultimo, ma non meno importante, allo sviluppo dei territori rurali regionali che non dimentichiamolo, costituiscono oltre il 75% della nostra Regione».
Tra le scelte compiute, sottolinea Pepe, l'agricoltura rappresenta «il settore su cui viene destinata la maggiore dotazione finanziaria con oltre il 60% delle risorse per un importo di oltre 250 milioni di euro». Particolare importanza viene data «alle misure finalizzate ad aumentare la competitività delle imprese agricole, in termini di investimenti materiali e capacità di trasformazione dei prodotti, l'insediamento dei giovani agricoltori volto a favorire il ricambio generazionale e la diversificazione delle attività extra-agricole, come fattorie didattiche e sociali».
Una “vera scommessa” per la Regione sarà l'attivazione dei progetti integrati di filiera, «mai sviluppati a livello regionale», rimarca Pepe. I settori interessati sono quelli di macro-filiera come la zootecnia da carne e da latte, i cereali, l'ortofrutticoltura, l'olivicoltura e la viticoltura, «con l'obiettivo di rafforzare il potere contrattuale degli imprenditori agricoli e migliorare la capacità di concentrare l'offerta e lo sbocco delle produzioni sui mercati nazionali e internazionali. Saranno pertanto fondamentali le misure per la promozione dei nostri prodotti regionali, che necessariamente dovrà essere accompagnata da una strategia di marketing articolata, che vede al primo posto la promozione territoriale della nostra regione, dal punto di vista enogastronomico e territoriale». In questo senso strategiche saranno gli interventi a favore delle aree rurali abruzzesi su cui la Regione ha deciso di investire oltre 60 milioni di euro. «Le misure messe in campo prevedono interventi finalizzati alla promozione di attività culturali, ricreative e enogastronomiche in queste aree», dice l’assessore, «nonché l'espansione dei servizi di base a livello locale per la popolazione rurale comprese le infrastrutture in banda Larga, per garantire la creazione di “autostrade informatiche” a servizio non solo dell'azienda agricola ma di tutta la popolazione residente».
Ci sono poi i progetti di micro filiera, con i quali si mira alle produzioni di qualità «che presentano una stretta correlazione con il territorio di provenienza: ventricina del Vastese, caciotta frentana, fagiolo tondino del Tavo, pecorino di Farindola, tacchino alla Canzanese, zafferano dell'Aquila, aglio rosso di Sulmona, tutte eccellenze regionali che devono essere integrate in una strategia più ampia di sviluppo territoriale, che necessariamente vede il suo primo impatto in EXPO 2015».
Alle misure di investimento, si accompagnano nel Piano gli interventi agro-ambientali per la promozione dell'agricoltura biologica, per il sostegno alle aziende ad introdurre sistemi di controllo fitopatologico integrato ed infine, «ma non meno importante», l'indennità compensativa per il sostegno agli agricoltori che operano nelle aree montane, «quest'ultimi fondamentali per il presidio del territorio, contro l'abbandono e lo spopolamento delle aree rurali». Da un punto di vista ambientale, particolare importanza verrà data alla tutela e alla valorizzazione delle risorse naturali come biodiversità, acqua e suolo. Per quanto riguarda la biodiversità, un importante novità è l'introduzione dell'indennità per gli operatori agricoli e selvicolturali che operano in Aree Natura 2000.
«Ultimo ma non meno importante, la misura per la gestione dei pascoli», conclude Pepe «che ha il duplice obiettivo di promuovere una zootecnia estensiva e di qualità, attraverso impegni agro-ambientali volti alla tutela della delle montagne d'Abruzzo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA