Abruzzo

L’orso d’Abruzzo è diventato più buono grazie alla convivenza con l’uomo: ecco i risultati di uno studio

17 Dicembre 2025

Lo dimostra uno studio genetico guidato dall’Università di Ferrara: gli orsi bruni che vivono sugli Appennini sono diventati meno aggressivi nel corso dell'evoluzione per effetto della convivenza con gli umani

L’AQUILA. Gli orsi bruni che vivono sugli Appennini sono diventati meno aggressivi nel corso dell'evoluzione per effetto della convivenza con gli umani: lo dimostra uno studio genetico guidato dall'Università di Ferrara e pubblicato sulla rivista Molecular Biology and Evolution. Gli orsi bruni marsicani (Ursus arctos marsicanus) costituiscono una popolazione piccola e isolata presente solo nell'Italia centrale, con una lunga storia di vicinanza alle comunità umane. Ricerche precedenti hanno dimostrato che questa popolazione si è differenziata dagli altri orsi bruni europei circa 2.000-3.000 anni fa ed è rimasta completamente isolata fin dall'epoca romana. "Una delle principali cause del declino e dell'isolamento - spiega il primo autore dello studio, Andrea Benazzo - è stata probabilmente la deforestazione associata alla diffusione dell'agricoltura e all'aumento della densità della popolazione umana nell'Italia centrale".

Per effetto di questo lungo isolamento, oggi gli orsi marsicani presentano caratteristiche uniche: hanno corpi più piccoli, teste e musi peculiari e un comportamento meno aggressivo rispetto alle popolazioni di orsi bruni europei, nordamericani e asiatici. I ricercatori hanno cercato di scoprire il perché indagando nel Dna di questi animali. Nello specifico, hanno generato un genoma di riferimento di alta qualità a livello cromosomico per l'orso bruno appenninico e hanno sequenziato nuovamente interi genomi da un campione di individui. Questi sono stati poi confrontati con i genomi di una popolazione europea più ampia in Slovacchia e con genomi di orsi bruni americani pubblicati in precedenza.

Come previsto, gli orsi bruni appenninici hanno mostrato una ridotta diversità genomica e una maggiore consanguineità rispetto ad altri orsi bruni. "Ancora più interessante - aggiunge la ricercatrice Giulia Fabbri - è che abbiamo dimostrato che gli orsi bruni appenninici possiedono anche firme selettive a livello di geni associati a una ridotta aggressività". I risultati suggeriscono quindi che l'allontanamento e l'eliminazione degli orsi più aggressivi da parte dell'uomo potrebbe aver contribuito a selezionare varianti genetiche associate a comportamenti meno conflittuali.