Amadori lancia la sfida: diventa allevatore per noi

Proposta la formula che in Puglia ha già creato un centinaio di imprenditori Basta avere un terreno, ai pulcini e al mangime ci pensa l’azienda di Mosciano

PESCARA. Hai un terreno agricolo di almeno 2,5 ettari? Vuoi metterlo a reddito? Non sei esperto? Se le tue risposte sono affermative, rientri nell’identikit dell’allevatore ideale che sta cercando l’Amadori in Abruzzo.

L’Amadori è una delle maggiori aziende dell’agroalimentare italiano, specialista del settore avicolo, presente nella nostra regione fin dagli anni Ottanta con lo stabilimento di Mosciano Sant’Angelo. Forte di un’esperienza positiva avviata in Puglia nel 2000, propone anche agli agricoltori abruzzesi la possibilità di diventare allevatori del “Campese”, pollo allevato all'aperto e prodotto di eccellenza dell'azienda.

Un terreno, un'idea imprenditoriale e la sinergia tra pubblico e privato sono gli ingredienti principali alla base del progetto "Campese, pollo allevato all'aperto in Abruzzo" dove per candidarsi è necessario possedere 2,5 ettari di terreno agricolo. E non è indispensabile avere esperienza, poiché Amadori si propone di affiancarsi in tutte le fasi, dalla realizzazione della struttura alla conduzione dell'allevamento.

Questa iniziativa in Puglia è partita con sei richieste e oggi riunisce più di un centinaio di imprenditori.

Lo stesso successo Amadori confida di riscuotere in Abruzzo con l’appoggio dell’assessoratro all’Agricoltura guidato da Dino Pepe e grazie alle possibilità di sostegno che offre il Piano rurale appena sbloccato dall’Europa.

«Il “Campese” rappresenta non solo un prodotto di qualità eccellente, che valorizza Amadori, ma è anche un strumento importante di sviluppo economico, con una attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e al benessere animale, aspetti che oggi assumono sempre più rilievo», sottolinea Francesca Amadori, responsabile Corporate Communication.

«E’ un progetto che può rappresentare, anche per la zootecnica abruzzese, una importante occasione di sviluppo, incentivando i giovani che vogliono insediarsi in agricoltura e le imprese che possono ampliare la propria attività», le fa eco l’assessore Dino Pepe.

Tra Amadori e potenziale allevatore viene firmato in sostanza un contratto Soccida il cui pacchetto standard prevede: la struttura (terreno, capannone e attrezzature definite), l’accompagnamento al credito e la fornitura delle materie prime (pulcini, mangime) da parte dell’azienda. Pulcini che l’azienda acquisterà quando saranno cresciuti con alimentazione 100% vegetale e no Ogm. L’allevatore in sostanza diventa imprenditore di se stesso. E l’Amadori e l’Abruzzo potranno trarne beneficio avviando una filiera del pollo Campese con la lavorazione a Mosciano Sant’Angelo. E magari con un incremento dell’occupazione.(a.mo.)

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