Amicone e il caso sms: "Riscriverei a Lavitola"

17 Settembre 2011

Il direttore dell'Arta: "Ho parlato col direttore dell'Avanti e gli ho inviato messaggi. Tutto con l'obiettivo di fare politica"

PESCARA. "Non rompo nessun silenzio. Confermo la mia conoscenza con Lavitola, ho parlato fisicamente con lui un paio di volte, l'ho sentito telefonicamente e gli ho scritto diversi messaggi. Tutto con l'obiettivo di fare politica nel partito del Pdl perché lui era molto vicino a Berlusconi. E, quindi, la sua parola con il presidente poteva essere influente per ricordargli la mia attività. Chiedevo un riconoscimento nel partito". Lo ha detto il direttore dell'Arta Abruzzo, Mario Amicone, in una conferenza stampa per fare chiarezza su alcuni sms inviati all'ex direttore dell'Avanti e pubblicati sui giornali.

Amicone ha tenuto a sottolineare che sarebbe ancora disposto a telefonare a Lavitola. "Se dovesse servire per avere un ruolo politico o istituzionale che possa portare vantaggi  all'Abruzzo, lo rifarei ancora. Non avrei timore a telefonare a Lavitola. La cosa che mi dispiace", ha dichiarato, "è che i messaggi sono stati strumentalizzati per bassa politica".

A tal proposito, il direttore dell'Arta ha criticato quegli esponenti politici regionali, quali Maurizio Acerbo (Prc) e Alfonso Mascitelli (Idv), che hanno chiesto le sue dimissioni. "Chiedano le dimissioni", ha detto, "per qualcosa che riguarda la mia attività nell'Arta". Amicone li ha inoltre inviati "a fare meno i moralisti". "Dovrebbero farsi i conti", ha sottolineato, "in casa propria. È l'ultima volta che ne parlo. Si dimettano loro".

Il direttore dell'Arta ha ribadito di essere un esponente del centrodestra. "Sto nel Pdl, sono di centrodestra. A suo tempo non ho cambiato partito per opportunità. Ero nel centrodestra e resto nel centrodestra". Ha ricordato, quindi, di aver lasciato l'Udc nel settembre 2008 e di essere entrato nel Pdl, ricevendo subito la proposta di entrare a far parte di un nuovo  movimento che allora si stava formando nel partito, e che poi sarebbe diventato Alleanza di centro.

Proprio in occasione degli incontri per costituzione del movimento, (a cui poi non ha aderito) ha riferito di aver conosciuto Lavitola. La prima volta sarebbe avvenuto a Palazzo Grazioli a Roma, la seconda a Villa Vomano durante una visita elettorale di Berlusconi in Abruzzo.

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