Angelini, attacco Pd: "Troppi soldi, setacciate i conti"

Paolucci: la finanza segnalò i movimenti di denaro mentre i dipendenti sono alla fame

PESCARA. «Oggi che le carte delle indagini su Sanitopoli non sono più coperte da segreto istruttorio, inizia ad emergere un notevole movimento di denaro non denunciato dall’azienda». Lo afferma Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese, che ribadisce la necessità di passare al «setaccio» i conti della famiglia Angelini proprietaria del gruppo Villa Pini.

L’iniziativa del segretario regionale del Partito democratico è a tutela dei 1600 dipendenti della clinica sanitaria teatina senza stipendio da 9 mesi e con la prospettiva anche di perdere il posto di lavoro. «Privare le famiglie di nove mesi di stipendio è un’offesa alla dignità delle persone», osserva Paolucci, «per questo è necessario passare al setaccio tutti i conti correnti della proprietà di Villa Pini di cui la magistratura è a conoscenza». Secondo la ricostruzione fatta dal Pd il denaro movimentato «e non denunciato dall’azienda», «inizia l’8 febbraio del 2008, ben prima degli arresti della ex giunta di centrosinistra avvenuti il 14 luglio, quando secondo la segnalazione inviata dalla Banca d’Italia alla magistratura inquirente, Anna Maria Sollecito, moglie di Angelini, si era presentata presso una piccola banca di Pescara con una valigia contenente 600 mila euro in contanti ed aveva chiesto l’apertura di un conto corrente comunicando di dover fare, successivamente, un investimento».

Secondo il Pd e la carte in possesso al partito democratico. «Questo investimento» prosegue Paolucci, «non c’è ancora stato e invece il conto è cresciuto di almeno altri 200 mila euro: versamenti che coincidono con i prelievi effettuati presso i conti delle società del gruppo, come segnala ancora la Banca d’Italia. E a fine luglio 2008, quindi dopo gli arresti, Angelini ha depositato presso un’altra banca pescarese 6 mila banconote da 500 euro, per un totale di 3 milioni di euro».

In una di queste due banche, ricorda ancora Paolucci, «Angelini stesso ha aperto sei conti correnti che finora hanno bypassato i pignoramenti e che sono tuttora in funzione. Non si tratta di informazioni inedite», sottolinea il segretario regionale del Pd, «perché sono state studiate dalla guardia di finanza e segnalate alla procura di Pescara per tempo.

Per questo ribadiamo», prosegue Paolucci, «che è necessario passare al setaccio tutti i conti della proprietà, e il presidente della giunta regionale d’Abruzzo Gianni Chiodi non può permettersi di dire che “presto inizieremo a parlare di crisi aziendale”: se aspetta di vedere alla fame le famiglie dei dipendenti per muoversi, per i lavoratori e le imprese abruzzesi si prospettano tempi molto duri». Cgil e Cisl che hanno annunciato due giorni di sciopero che si terranno il 19 e 20 gennaio, oggi saranno negli uffici della Regione per ricordare a Chiodi gli impegni verso i lavoratori. Ieri, inoltre a far crescere la tensione sono state le voci incontrollate di una possibile consegna dei libri contabili del Gruppo Villa Pini al tribunale di Chieti, con una dichiarazione di insolvenza.