Assenteismo da record, premi bassi alla Sevel di Atessa

Si vede poco in busta paga il picco produttivo raggiunto nel 2015 dalla fabbrica del Ducato. Tutti gli addetti degli altri stabilimenti Fca hanno incassato di più, compreso quelli di Pratola. I sindacati restano divisi

LANCIANO. Lo stabilimento Sevel, pur avendo raggiunto quest'anno il record storico produttivo con la realizzazione di 260.800 furgoni, è la Cenerentola delle fabbriche della galassia Fiat. Il premio di efficienza di Fca (Fiat-Chrysler) erogato nella busta paga degli oltre 6.200 dipendenti della Val di Sangro, pur ammontando a 768,75 euro lordi, è infatti il più basso di tutte le altre fabbriche. A Pomigliano, per esempio, che non lavora a pieno regime, il premio ammonta a 1.476 euro. A Melfi, 1.230, stessa cosa per Cassino. Anche Mirafiori supera la Sevel: 1.025 euro. E perfino in Abruzzo c'è chi guadagna di più delle tute blu di Atessa in termini di premio per l'efficienza: lo stabilimento di Pratola Power train conta su un premio per dipendente di 1.230 euro.

IL WCM. La spiegazione della disparità di trattamento sta tutta in un distinguo, quello tra produttività e produzione, ben specificato nei parametri del Wcm (World Class Manufacturing) che, come spiega Fca, è una «metodologia che ha l'obiettivo di migliorare continuamente le performance del processo produttivo eliminando gli sprechi e migliorando la qualità, la sicurezza, le condizioni di lavoro delle persone, il rispetto per l'ambiente». Se dal punto di vista della produzione la Sevel offre performance da record, da quello della produttività, che comprende assenteismo, malattie, sicurezza sul lavoro, risparmio energetico (elettricità, acqua potabile, acque reflue), lo stabilimento sangrino non ha mai potuto ottenere un piazzamento superiore alla medaglia di bronzo. E' tutta una questione di coefficienti. A Sevel mancano 4 punti per arrivare alla medaglia d'argento, anche se da quest'anno, assicura la Fim-Cisl, ci si avvicinerà parecchio.

L'ASSENTEISMO. Uno dei “cancri” dello stabilimento più grande d'Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri è sicuramente l'assenteismo. Le percentuali Sevel sono le più alte di tutte. La malattia, ad esempio, raggiunge in media la percentuale del 5%, mentre a Pomigliano non arriva al 2%. Se alle assenze totali si aggiungono anche congedi parentali, 104, permessi pediatrici, donazione sangue, maternità e altri istituti previsti dalla legge, in Sevel ogni giorno si assentano in media punte del 18% della totalità dei dipendenti, per una media mensile che non scende mai sotto il 15%. Numeri abnormi che, sommati agli altri parametri, relegano la Sevel ai premi più bassi di tutti.

I SINDACATI. «Non si fa un buon servizio ai lavoratori solo con la propaganda politica - tuonano Domenico Bologna, segretario generale e Giovanni Zinni, rappresentante di Fim-Cisl - ma con un lavoro quotidiano sulle linee di montaggio, valutando caso per caso, cercando di migliorare le condizioni dei lavoratori e i problemi sulle linee e mettendoci la faccia». Il riferimento è alla Fiom e alla denuncia sui carichi eccessivi di lavoro che ha portato il sindacato di Landini a voler presentare perfino un esposto in Procura nei confronti della Asl Lanciano Vasto Chieti. «Nel 2015» specifica la Fim «ci sono state 34 denunce all'Inail di cui 30 rigettate e 4 in corso di valutazione: questi sono i fatti e i dati ufficiali». «Il lavoro quotidiano in fabbrica e sui tavoli di trattativa - prosegue Bologna - è più difficile, dà meno visibilità, ma è l'unico modo per tutelare i lavoratori». Intanto il segretario di Fiom Chieti, Davide Labbrozzi, critica il premio Fca, considerato come «una tantum e frutto di un risultato che varia di anno in anno». «I lavoratori Sevel - conclude - meritano un tavolo negoziale che possa portare al vero riconoscimento economico».

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