Traffico sulle due corsie del tratto abruzzese dell'A14

TRASPORTI

Autostrade rinvia la terza corsia sull'A14, e l'Abruzzo protesta

Il piano economico di Aspi non prevede la realizzazione sia nel tratto abruzzese sia in quello fino alla Puglia. Il governatore Marsilio scrive a Conte e al ministro: "Il Governo intervenga" . La replica: "Il Ministero ha deciso che è una priorità, ma prima si deve fare il progetto di fattibilità"

PESCARA. Il sogno delle terza corsia nel tratto abruzzese dell'autostrada Bologna-Taranto (A14), così come fino alla Puglia, può, deve, aspettare. La realizzazione della tanto richiesta e sospirata corsia che darebbe respiro e sicurezza al traffico da Martinsicuro a San Salvo (e viceversa) _ e in realtà da Porto Sant'Elpidio fino alla Puglia _ come è già avvenuto nelle Marche non c'è nel piano degli investimenti annunciato dalla concessionaria Autostrade per l'Italia (Aspi). Almeno fino al 2023, quando poi se ne potrà discutere con un progetto di fattibilità e in vista del nuovo piano quinquennale economico-industriale. In quello attuale infatti non c'è. Sono previsti gli interventi di ammodernamento e ampliamento della rete, con focus sulla sicurezza; sono programmati 21,5 miliardi di euro tra investimenti e manutenzioni, che consentiranno (dovrebbero consentire) di prolungare al 2080 la condizione delle infrastrutture. Ma della terza corsia, sia del tratto abruzzese che di quello fino a Taranto, non c'è alcuna traccia. Malgrado fosse stata già sollecitata nella passata legislatura dell'amministrazione regionale di centrosinistra, sia stata richiesta da quella attuale di centrodestra e dal Coordinamento delle Regioni e le promesse nel frattempo ricevute.

E' la stessa Autostrade per l'Italia a chiarire in una nota che l'opera non è ancora contenuta nel Piano economico finanziario (Pef) poiché esso può considerare solo gli impegni già assentiti in Convenzione, e cioè approvati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla base di studi già conclusi. "La Convenzione - continua Aspi - prevede che si attivino i progetti di fattibilità necessari ad attuare nuovi investimenti, secondo le procedure previste". E per quel che riguarda la terza corsia da Porto Sant'Elpidio in giù Aspi rende noto di aver ricevuto dal Ministero l'indicazione che l'opera in questione è prioritaria e di procedere pertanto alla redazione dello studio di fattibilità.

Un'apertura quindi nel giorno in cui l'Abruzzo ha scoperto che per la terza corsia occorre aspettare. E ha alzato la voce. A cominciare dal segretario regionale dell'Udc e sindaco di Fossacesia, cittadina attraversata dall'autostrada, Enrico di Giuseppantonio, che per primo segnalò la "differenza di trattamento" di Aspi tra Marche e Abruzzo per proseguire con la protesta oggi cavalcata dal presidente della Regione Marco Marsilio (Fratelli d'Italia).

“Si fa davvero fatica a capire le ragioni di questa scelta, "velocizzare e potenziare i collegamenti tra nord e sud lungo l'asse adriatico avrebbe dovuto essere tra le priorità", afferma Di Giuseppantonio.

Il presidente Marsilio ha preso carta e penna e scritto una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro delle Infrastrutture De Micheli nel ruolo anche di coordinatore della Intesa per lo Sviluppo del Corridoio Adriatico, sottoscritta il 24 ottobre 2020 dalle Regioni Abruzzo, Marche, Molise e Puglia: "Il piano industriale Aspi per l'A14 non è accettabile: è prioritaria la terza corsia. Si tratta di un'opera", aggiunge, "che noi Regioni riteniamo prioritaria e strategica per rendere anche la fascia adriatica centro meridionale parte integrante del sistema infrastrutturale del paese. Il Governo respinga tale piano". «La fascia adriatica in particolare già sconta decenni di ritardo - sottolinea Marsilio - e non possiamo attendere un altro lustro solo per cominciare a parlare di questo potenziamento. L'inclusione nella Core Network, cioè nella Rete Centrale, della sezione Ancona-Bari lungo l'asse adriatico va sostenuta con fatti concreti e la volontà di fare investimenti e di avviare un potenziamento infrastrutturale è necessaria affinché l'Europa prenda in seria considerazione tali proposte - tornando a sollecitare un incontro con il Governo su tale tema».

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