Banca Popolare Bari chiude 31 filiali in Abruzzo. Sos per 60 lavoratori

Allarme di Confassociazioni per gli effeti del nuovo piano industriale e il rinnovo delle cariche sociali dell'istituto di credito 

PESCARA. «Chiusura di decine di filiali e conseguente ricollocamento di numerosi dipendenti». Sono gli effetti che potrebbero ricadere sull'Abruzzo con il nuovo piano industriale e il rinnovo delle cariche sociali della Banca Popolare di Bari che hanno «portato a una proposta di ristrutturazione dell'istituto di credito». A dare l'allarme è la neo costituita Confassociazioni Abruzzo, che lancia un appello al dialogo per «far luce sul riassetto della Banca Popolare di Bari e aprire un canale di comunicazione su più livelli per proporre nuove idee e soluzioni per la salvaguardia del territorio».

«Al 31 dicembre 2018», annotano i referenti dell'associazione, «la Banca Popolare di Bari contava 291 filiali sul territorio nazionale di cui 97 in Abruzzo. Ciononostante, il nuovo piano industriale, che verrà avviato a dicembre, vedrà la chiusura di 31 filiali sul solo territorio abruzzese, 20 delle quali ex Banca Tercas e 3 ex Caripe. Una chiusura che coinvolgerà più di 60 lavoratori. Si tratterebbe di un danno per molte famiglie con ricadute sul tessuto sociale, economico e imprenditoriale della regione. Danno che corre il rischio di tramutarsi in una profonda lesione, dopo che nessun rappresentante abruzzese è stato eletto nel consiglio di amministrazione».

Secondo uno studio del Cerved industry forecast, fa sapere Confassociazioni, «l'Abruzzo potrebbe arrivare a perdere quasi 9 miliardi e mezzo di fatturato nel periodo 2020-21. Come Confassociazioni Abruzzo, in rappresentanza dei nostri quasi 12mila iscritti» scrive il presidente Claudio Boffa «metto a disposizione il nostro know-how per ragionare insieme sul futuro, da veri e propri azionisti del territorio».