Blitz dei Nas nei canili, sequestri e denunce in Abruzzo
Riscontrate dai militari del Nucleo di Pescara violazioni alle normative sanitarie, di sicurezza e amministrative in molte strutture. Disposto il blocco per 348 cani nella province dell'Aquila e di Chieti. Denunciato il direttore di un canile nel Teramano
PESCARA. I carabinieri dei Nas nell’ultimo periodo, di concerto con il ministero della Salute, hanno effettuato una intensa attività di controllo, che ha interessato l’intero territorio nazionale, nei canili pubblici e privati, al fine di accertare la corretta conduzione delle strutture ed in particolare lo stato di benessere degli “amici a quattro zampe”.
Sono stati ispezionati in tutta Italia 876 canili dei quali 244 sono risultati irregolari (pari al 27%), sanzionando 29 persone per violazioni penali e 230 per illeciti amministrativi, per complessivi 180 mila euro.
Gli esiti degli interventi hanno determinato, nei casi più gravi, il sequestro di 26 strutture e di 871 animali.
In Abruzzo segnalato all'autorità sanitaria il direttore del canile sanitario dell'Asl di Pescara, poiché è stata rilevata l’omessa rimozione di carenze strutturali, nonchè l’assenza del frigorifero idoneo per la conservazione di farmaci e vaccini a temperatura controllata.
Nella provincia di Teramo deferito all’autorità giudiziaria il direttore nonché veterinario di un canile sanitario, per aver detenuto confezioni di farmaci veterinari con data di scadenza oltrepassata di validità e registri di carico e scarico degli stupefacenti e delle presenze dei cani in struttura non aggiornati. Disposto l'immediato smaltimento dei farmaci scaduti mediante ditta autorizzata e prescrizioni in ordine alla gestione e tenuta dei registri.
Presso altri due canili, dislocati nelle provincie dell’Aquila e di Chieti, è stato disposto il blocco ufficiale rispettivamente di 201 e 148 cani presenti, con divieto di ingresso/introduzione di altri animali in quanto, nel corso dei controlli svolti, è emersa la mancata rimozione di carenze igienico sanitarie e strutturali all'interno dei box e delle relative pertinenze. Inoltre, nella struttura dell’Aquila, è stata riscontrata una presenza di cani in numero superiore rispetto a quelli censiti in banca dati.