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Bonus anzianità illegittimo ma la Regione paga lo stesso

I sindacati denunciano una situazione da figli e figliastri fra i dipendenti regionali. «Subito un’indagine amministrativa, la giunta pensi a come sanare le disparità»

PESCARA. Da un lato ci sono alcune centinaia di dipendenti della Regione che stanno percependo la Retribuzione individuale di anzianità (Ria), sebbene tale misura fosse stata introdotta con una legge regionale (“legge Del Turco”) che la Corte Costituzionale ha appunto dichiarato incostituzionale nel 2014; dall'altro, dopo il pronunciamento, ci sono altrettanti dipendenti che non percepiscono l'indennità legata all'anzianità di servizio e che chiedono parità di trattamento. A segnalare la situazione "incredibile" è la Uil-Fpl Abruzzo che, parlando di un fatto «eccentrico, anormale, stravagante ed astruso», sottolinea come ci siano polemiche e malcontenti da parte della stragrande maggioranza dei dipendenti.

Il sindacato ricorda che sulla materia in questione c'è stato un "poderoso contenzioso giudiziario le cui dimensioni sono oggettivamente rilevanti: 1.117 ricorrenti, per un totale di 648 ricorsi per complessivi 20 milioni di euro.

La Uil, considerando le «confuse procedure adottate dalla giunta regionale e dalla sua Avvocatura, al limite del caos istituzionale», nel proporre una moratoria per le liquidazioni, ha richiesto l'immediata istituzione di un comitato tecnico senza ricevere risposta. Il segretario regionale Uil-Fpl, Giuseppe De Angelis, insiste e pretende che sia fatta chiarezza, chiedendo, tra l'altro, come mai gli uffici regionali, «consapevoli delle ripercussioni di carattere economico, abbiano avviato, dopo una sospensione, le procedure di liquidazione senza informare le organizzazioni sindacali».

Sulla questione non esistono da tempo corrette relazioni con la Regione. «Nonostante le nostre prese di posizione», aggiunge De Angelis, «non siamo mai stati convocati».Ma la Ria, ripetono i sindacati, è per tutti o nessuno.

Per evitare che il pasticcio Ria possa riservare ulteriori spiacevoli conseguenze, disparità di trattamento e danni di carattere erariale, la Uil chiede alla Regione di costituire un organismo «possibilmente composto da soggetti estranei all'amministrazione regionale», che si occupi di condurre un'indagine amministrativa finalizzata all'accertamento dei fatti e all’individuazione di possibili responsabilità gestionali.

Secondo De Angelis è necessario verificare se l'attività sia stata portata avanti nel rispetto dei criteri di efficienza, efficacia, speditezza, economicità, pubblicità e trasparenza, oltre che dei principi di legalità, buona amministrazione e imparzialità.

La Uil-Fpl considerandeo che «ci sono oltre mille dipendenti regionali costretti a patire una clamorosa disparità di trattamento», auspica che il governatore Luciano D'Alfonso e la giunta regionale promuovano «iniziative sensate per ristabilire l'ordinato assetto istituzionale ed un minimo di equità, magari anche attraverso il riconoscimento di un indennizzo che risarcisca almeno in parte i dipendenti che non potranno più chiedere l'erogazione della Ria».

Lorenzo Dolce

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