Casini: bene il governo Montiavanti con le liberalizzazioniBonanni: lavoro, intesa vicina

PESCARA. «Per uscire dalla crisi bisogna incominciare a fare le cose seriamente, a combattere l'evasione fiscale per consentire che sulle imprese e sulle famiglie si abbassino le tasse. Liberalizzare, riformare il mercato del lavoro e affrontare anche i temi della previdenza. Ma questo il tragitto che sta facendo il governo che sta usando grande serietà e grande intelligenza». Così Pierferdinando Casini davanti alla platea della 5ª Convention delle imprese, ieri pomeriggio, a Pescara.
«Si sono rinviati per anni i problemi e oggi i nodi sono venuti al pettine e vanno affrontati per evitare di fare la fine di Paesi che continuano ancora a rinviare i problemi. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti», ha aggiunto il parlamentare leader dell'Udc intervenendo all'appuntamento organizzato da Confindustria Abruzzo.
«All'Europa», ha proseguito Casini, «si guarda con l'occhio pieno di preoccupazione e di speranza: preoccupazione perché finora l'Europa sembra non capire la posta in palio e non c'è un vero coordinamento della politica europea; speranza perché noi siamo europeisti e pensiamo che non sia stato un errore introdurre l'euro. E' stato un errore non accompagnarlo a una omogeneità delle politiche fiscali ed economiche dei singoli Paesi».
«E' chiaro», ha aggiunto il leader dell'Udc, «che ci vuole una "moral suasion" da parte della Banca d'Italia e del governo, considerato che la Bce immetterà nuova liquidità nel sistema verso le banche, nelle prossime settimane e nei prossimi giorni, affinché ci sia un'iniezione, una proiezione, una trasmissione di liquidità al mondo dell'impresa che è soffocato dai mancati pagamenti dello Stato e dalle mancate erogazioni del credito».
Un altro ospite della convention era Raffaele Bonanni. Segretario nazionale della Cisl, Bonanni ha detto che «alla crisi bisogna reagire, perché le condizioni del Paese sono tali proprio perché c'è stata una mancata reazione nell'ultimo ventennio da parte della classe dirigente italiana, che deve trovare la sua compattezza, la sua serenità».
«L'Europa è in queste condizioni», ha aggiunto il leader sindacale, «e l'Italia naturalmente si trova ancora peggio. Il problema è mettere mano alle vicende strutturali che non procurano ancora una ripresa». Bonanni ha poi parlato del progetto - allo studio del governo - di abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: «Sull'articolo 18 la nostra proposta è di accelerare i tempi del giudizio. Fa comodo ai lavoratori e alle imprese. Le cause di lavoro, infatti, arrivano a durare anni ed è una cosa inverosimile». Secondo Bonanni, per trovare la soluzione sull'articolo 18, «non occorrono isterie, ma buon senso e fermezza per uscire dai gorghi ideologici».
Secondo il segretario della Cisl, «è possibile che entro marzo si raggiunga l'accordo sulla riforma del lavoro».
Sul tema è intervenuto, infine, Giampaolo Galli, direttore di Confindustria: «Conto che si possa fare una riforma del lavoro seria e importante che favorisca lo sviluppo delle imprese e la competitività e l'occupazione».
«Si sono rinviati per anni i problemi e oggi i nodi sono venuti al pettine e vanno affrontati per evitare di fare la fine di Paesi che continuano ancora a rinviare i problemi. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti», ha aggiunto il parlamentare leader dell'Udc intervenendo all'appuntamento organizzato da Confindustria Abruzzo.
«All'Europa», ha proseguito Casini, «si guarda con l'occhio pieno di preoccupazione e di speranza: preoccupazione perché finora l'Europa sembra non capire la posta in palio e non c'è un vero coordinamento della politica europea; speranza perché noi siamo europeisti e pensiamo che non sia stato un errore introdurre l'euro. E' stato un errore non accompagnarlo a una omogeneità delle politiche fiscali ed economiche dei singoli Paesi».
«E' chiaro», ha aggiunto il leader dell'Udc, «che ci vuole una "moral suasion" da parte della Banca d'Italia e del governo, considerato che la Bce immetterà nuova liquidità nel sistema verso le banche, nelle prossime settimane e nei prossimi giorni, affinché ci sia un'iniezione, una proiezione, una trasmissione di liquidità al mondo dell'impresa che è soffocato dai mancati pagamenti dello Stato e dalle mancate erogazioni del credito».
Un altro ospite della convention era Raffaele Bonanni. Segretario nazionale della Cisl, Bonanni ha detto che «alla crisi bisogna reagire, perché le condizioni del Paese sono tali proprio perché c'è stata una mancata reazione nell'ultimo ventennio da parte della classe dirigente italiana, che deve trovare la sua compattezza, la sua serenità».
«L'Europa è in queste condizioni», ha aggiunto il leader sindacale, «e l'Italia naturalmente si trova ancora peggio. Il problema è mettere mano alle vicende strutturali che non procurano ancora una ripresa». Bonanni ha poi parlato del progetto - allo studio del governo - di abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: «Sull'articolo 18 la nostra proposta è di accelerare i tempi del giudizio. Fa comodo ai lavoratori e alle imprese. Le cause di lavoro, infatti, arrivano a durare anni ed è una cosa inverosimile». Secondo Bonanni, per trovare la soluzione sull'articolo 18, «non occorrono isterie, ma buon senso e fermezza per uscire dai gorghi ideologici».
Secondo il segretario della Cisl, «è possibile che entro marzo si raggiunga l'accordo sulla riforma del lavoro».
Sul tema è intervenuto, infine, Giampaolo Galli, direttore di Confindustria: «Conto che si possa fare una riforma del lavoro seria e importante che favorisca lo sviluppo delle imprese e la competitività e l'occupazione».
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