Caso Lusi, assegni in bianco per 5 milioni

L'avvocato del senatore: erano per finanziare iniziative politiche in tutta Italia

ROMA. L'avvocato Luca Petrucci difensore del senatore Luigi Lusi, accusato dalla procura di Roma di appropriazione indebita per aver sottratto da tesoriere 13 milioni di euro della ex Margherita, ieri ha confermato l'utilizzo da parte del senatore di assegni in bianco, come anticipato in un servizio del quotidiano la Repubblica firmato da Carlo Bonini.

Secondo Bonini, tra gli anni 2007 e 2011 Lusi «attingendo a due conti Bnl intestati alla Margherita, ha staccato centinaia di assegni "con beneficiari in bianco" per almeno 5 milioni di euro". Secondo il giornalista di Repubblica gli assegni sarebbero stati emessi in serie «a blocchi di cinque o di dieci, in uno stesso giorno e sempre in cifre "tonde" e "modeste"», per importi che vanno da un minimo di 3mila a un massimo di 12 mila euro. Di questi assegni non esisterebbe causale.

«Confermo il sistema degli assegni in bianco che il senatore Lusi emetteva per finanziare iniziative politiche su tutto il territorio nazionale», ha dichiarato l'avvocato Petrucci, «ma nego fermamente di aver mai detto che questa prassi fosse nota ai vertici della Margherita, anche perché si tratta di circostanza che io stesso non conosco».

Intanto sarebbero praticamente conclusi gli accertamenti della Procura di Roma sui fondi sottratti dal senatore Lusi. I pm di piazzale Clodio avrebbero acquisito materiale probatorio sufficiente a chiudere le indagini, anche alla luce delle dichiarazioni dell'ex tesoriere prima elusive e poi ammissive sui fatti contestati. Il lavoro del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del sostituto Stefano Pesci ha portato all'individuazione delle società TTT e Paradiso Immobiliare, che sarebbero servite all'indagato per acquistare l' appartamento romano in via Monserrato e la villa a Genzano.

Gli inquirenti, che giovedì si sono incontrati per un vertice in Procura, stanno ora valutando se operare uno stralcio del procedimento per poi continuare ulteriori indagini su altre somme sospette individuate tra le voci in uscita sui conti correnti della Margherita. Un lavoro che si starebbe concentrando su oltre cento assegni bancari. Ogni giorno che passa, la situazione sembra farsi più complessa, si è lamentato uno degli inquirenti. Non è escluso, quindi, che a breve possa essere riconvocato in procura lo stesso Lusi dal quale i magistrati attendono chiarimenti sul percorso del denaro. Gli inquirenti si limitano a dire che degli assegni «non si conosce la destinazione, che è ignota anche alle persone che abbiamo sentito su questa vicenda». Al momento si sta cercando di fare luce sulle movimentazioni delle somme di denaro più ingenti. A piazzale Clodio, d'altro canto, si esclude la possibilità di convocare alcuni dei soggetti beneficiari di somme di denaro movimentate dai conti della Margherita, tra cui l'ex presidente del Consiglio superiore per i lavori pubblici Angelo Balducci e Giuseppe L'Abbate, un dirigente di Grandi Stazioni (società che amministra il patrimonio immobiliare delle Ferrovie dello Stato). Tra l'altro L'Abbate, ha precisato Grandi Stazioni in una nota, «non fa più parte dell'organico dell' Azienda dal marzo 2009 e i fatti a lui contestati sono totalmente estranei all'operato di Grandi Stazioni». Grandi Stazioni precisa inoltre di non amministrare il patrimonio immobiliare delle Ferrovie dello Stato Italiane, ma di essere il gestore delle 13 più grandi stazioni in Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA