Chiodi: Abruzzo frenato dalla burocrazia

Il presidente risponde agli imprenditori: in Regione troppi dirigenti e leggi

PESCARA. «La riforma più importante è quella della pubblica amministrazione. Il modello organizzativo della Regione è vecchio. C'è un numero di dirigenti elevato rispetto ai servizi e una pletora di leggi che esaltano il processo burocratico anziché semplificarlo».

Gianni Chiodi risponde così all'appello lanciato dagli imprenditori abruzzesi, venerdì scorso, nel convegno «La promozione delle imprese all'estero», nel corso del quale Paolo Primavera, vice presidente di Confindustria Abruzzo, aveva detto: «Va costruita una macchina dove si sale tutti insieme e dove tutto va alla stessa velocità: imprese, burocrazia, logistica, banche, infrastrutture».

«Condivido le richieste avanzate dagli imprenditori nel convegno di Confindustria», dice il presidente della Regione.

Che cosa c'è da fare ancora sul fronte del rapporto fra Regione e mondo dell'impresa?
«L'invito che faccio spesso sia agli assessorati che alle altre strutture della Regione è quello a coordinarsi meglio. Alcune volte in settori trasversali ci sono iniziative che potrebbero essere messe a sistema».

Per esempio?
«Per esempio nel campo delle attività di promozione svolte dagli assessorati allo Sviluppo economico, al Turismo e all'Agricoltura. Anche se rispetto al passato in questi settori si sono fatti passi da giogante».

Dov'è incontra la resistenza più forte?
«Nelle strutture burocratiche della Regione c'è un'eredità culturale. Vengono spesso gelosamente custodite funzioni che, in qualche maniera, rappresentano un potere dell'alta burocrazia. Il primo scoglio che ho dovuto affrontare, appena insediato, è stata la nomina delle posizioni apicali della Regione. E lì ho scoperto la rigidità di una legge, come la 77, che impedisce l'introduzione di esperienze che possono arrivare anche dal settore privato, da altre regioni oppure da altri settori della pubblica amministrazione che sono più avanti di noi. Questa legge la stiamo cambiando perché io l'ho sempre giudicata una legge che la politica ha subìto».

Le riforme per rendere più competitive le imprese abruzzesi sui mercati internazionali: quali sono le più urgenti e fattibili?
«Intanto alcune di quelle già realizzate erano nei documenti pre-elettorali di Confindustria e delle altre associazioni imprenditoriali abruzzesi».

Quali, per esempio?
«Lo scioglimento dei consorzi industriali e delle comunità montane, che sono riforme che riguardano non solo il risparmio ma anche la funzionalità del sistema, trattandosi di poteri interdittivi e di conservazione».

E per il futuro?
«Per il futuro c'è la riforma del trasporto regionale, passando da un sistema con tre aziende pubbliche a uno con due, su gomma e su ferro. C'è da teneer conto però anche del fatto che, rispetto al 2008, è fortemente mutato lo scenario finanziario italiano. La rarefazione delle risorse è enorme in questo campo. Si pone, quindi, un problema di sopravvivenza e di valutazione approfondita delle cose che, per esempio, ci chiede di fare la Bce».

Oltre al trasporto cosa ritiene necessario riformare subito?
«La riforma più importante di tutte è quella della pubblica amministrazione. Il modello organizzativo della Regione è vecchio. C'è un numero di dirigenti elevato rispetto ai servizi. C'è una pletora di leggi che esalta il processo burocratico anziché semplificarlo».

Pensa di riuscire a riformare la macchina burocratica regionale nei due anni e poco più di mandato che le restano?
«Riuscirò a compiere dei passi in avanti, ma purtroppo la mentalità del nostro Paese è talmente incancrenita dal punto di vista burocratico che ci vorrà almeno una generazione per riformare la pubblica amministrazione. C'è un'ipocrisia di fondo che oggi che va combattuta, secondo me».

Quale?
«La pubblica amministrazione deve essere messa in condizione di pagare bene le menti e le competenze migliori. Se questo non accade, non avremo mai la possibilità di far venire in Regione le competenze che, invece, i privati possono impiegare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA