Click day, la lotteria del lavoro

Al via la regolarizzazione degli stranieri. In Abruzzo il 90 per cento dei pastori è macedone

PESCARA. Anche in Abruzzo, ieri, è scattato il Click day, la procedura telematica che prevede l'ingresso in Italia di quasi 100 mila lavoratori stranieri (per la precisione 98.080), secondo quanto definito dall'ultimo decreto sui flussi. Secondo a Coldiretti in Abruzzo il 90 per cento dei pastori è macedone. Sono, invece, circa 80 mila gli stranieri residenti in Abruzzo, secondo gli ultimi dati Istat.

I Click day sono in realtà tre. Quello di ieri è dedicato a 52.080 lavoratori di nazionalità «privilegiate», cioé di quei Paesi che hanno sottoscritto accordi di cooperazione in materia migratoria con l'Italia.

Il secondo appuntamento è per domani, 2 febbraio, sempre con inizio alle 8, quando sarà possibile inviare le domande relative solo a colf e badanti di altri Paesi (sono 30mila i posti «in palio»).

Infine, l'ultima scadenza è per giovedì 3 febbraio ed è destinata alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale di 11mila permessi per studio, tirocinio, lavoro stagionale ed altre tipologie, nonché all'ammissione di 4mila extracomunitari che abbiano completato programmi di forma.

Sono 293mila le domande giunte, ieri, da tutta Italia, nelle prime quattro ore del Click day. Le prime 100mila entro pochi secondi dopo le fatidiche 8, ora di inizio della procedura. Duecentottomila delle domande hanno riguardato colf e badanti. Le altre, lavori subordinati. I Paesi più rappresentati sono stati, nell'ordine, Bangladesh (48mila domande), Marocco (44mila), India (36.800), Sri Lanka (23mila) ed Egitto (22.600). Mentre le prime tre province italiane sono state Milano (37.500 domande), Roma (22.500) e Brescia (18.800).

Collegandosi al sito www.interno.it il datore di lavoro ieri ha trovato una pagina che lo guida attraverso le fasi della procedura, da seguire tutta sul web. Le graduatorie seguiranno l'ordine cronologico della ricezione delle richieste, così come vengono gestite dal sistema. Sarà poi il ministero del Lavoro ad attribuire territorialmente le quote a livello provinciale.

Il primo Click day ha attirato le critiche dei sindacati. «Il decreto flussi rappresenta una solida "finzione" per il lavoratore straniero clandestino o divenuto irregolare che si trova sul territorio italiano perché, a tutt'oggi, non si riesce ad affinare una reale politica di ingresso regolare nel nostro Paese», ha detto Liliana Ocmin, segretario confederale della Cisl. «Sarebbe stato più corretto, con meno ipocrisia una regolarizzazione bis includendo i settori produttivi esclusi dalla regolarizzazione del 2009. Immaginare come avviene attualmente che un'azienda o una famiglia chieda per il lavoratore immigrato senza conoscerlo un ingresso, non è molto realistico, è utopia pura che mette a nudo i limiti di una procedura di domanda con un'attesa media di un anno, se non oltre, dall'inserimento dei dati sino al completamento di tutta la procedura, lasciando, così, una decina di migliaia di lavoratori immigrati nell'oblio di anni pregressi di lavoro in nero e, delle volte, datori di lavoro nell'impossibilità di poterli assumere. A tutto ciò si aggiunge, oltre alla beffa, il danno perché il Click day funziona a intermittenza».

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