la proposta del centrosinistra in regione 

Consorzi di bonifica «La nostra riforma lascia fuori la politica»

L’AQUILA . La politica deve restare fuori dai consorzi di bonifica. Questo il nocciolo del progetto di riforma dei cinque consorzi abruzzesi presentata a Palazzo dell’Emiciclo dai Consiglieri...

L’AQUILA . La politica deve restare fuori dai consorzi di bonifica. Questo il nocciolo del progetto di riforma dei cinque consorzi abruzzesi presentata a Palazzo dell’Emiciclo dai Consiglieri regionali del centrosinistra Giovanni Legnini, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli e Americo Di Benedetto. «Dopo aver discusso, a più riprese, con la maggioranza e non aver condiviso le loro proposte di legge, abbiamo deciso di presentarne una nostra che ha lo scopo di assicurare ai consorzi di bonifica d’Abruzzo un’organizzazione più concreta e razionale», dicono i consiglieri. «Quella che abbiamo delineato è una riforma organica del settore che va incontro alle crescenti esigenze dei consorzi e soprattutto dei loro associati, una norma che fissa solidi paletti per il futuro dei consorzi e per il loro rilancio, che tiene come punti di riferimento principi cardini come le pratiche di sviluppo sostenibile e gestione delle risorse naturali e che promuove, riconosce e attua la bonifica quale attività polifunzionale e permanente di rilevanza pubblica volta alla finalità di garantire la sicurezza territoriale, ambientale e alimentare” sottolineano gli amministratori del centrosinistra abruzzese.
La proposta punta a dare maggior peso ai componenti eletti dai consorziati agricoli togliendo un membro alla politica. «In pratica», spiegano i consiglieri, «a differenza di quanto propone il centrodestra, che vuole mettere i consorzi sotto il “giogo” della politica, commissariarli e attuare lo spoil system, noi puntiamo a dare un ruolo importante in termini di coordinamento e gestione di funzioni strategiche all’Associazione Anbi Abruzzo (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) con conseguenti economie di scala».
Oltre ad affidare ai propri consorziati lavori di esecuzione, di manutenzione e di esercizio delle attività di loro competenza, riferite ad opere destinate alla tutela e alla conservazione del suolo e alla manutenzione delle opere di bonifica, la proposta di legge consente ai consorzi di ampliare il proprio campo di azione, anche in sinergia fra di loro, di essere più operativi e affida alle istituzioni regionali esclusivamente una funzione di controllo del loro operato e non di governo. Infatti con il progetto di legge del centrosinistra i membri nominati dalla Regione non potranno ricoprire cariche esecutive nei consorzi (presidente e vice), ma esercitare funzioni di vigilanza. La norma va inoltre ad abrogare la legge nel 1983 «che risulta inattuabile», dicono i consiglieri, «per le continue modifiche intervenute in questi anni».